ULTRAS E TIFOSERIE ORGANIZZATE DEL CALCIO ITALIANO E STRANIERO
Ultras delle squadre di calcio italiane, le tifoserie organizzate di Juventus, Inter, Napoli, Milan, Roma, Lazio, della serie A e della serie B. Tutti i gruppi storici e non delle curve degli stadi italiani.
GLI ULTRAS
Con il termine ultras (o più correttamente ultrà) (derivato dal francese ultra-royaliste, di origine latina, indicante i più fanatici attori del terrore bianco) si definisce il tifoso organizzato di una determinata società sportiva, più frequentemente di tipo calcistico, ma spesso anche di pallacanestro, hockey, pallanuoto ed altri sport. L'ultras è caratterizzato da un forte senso di appartenenza al proprio gruppo e dall'impegno quotidiano nel sostenere la propria squadra, che trova il suo culmine durante le competizioni sportive. Il fenomeno ultras, tuttavia, è sempre stato caratterizzato da violenza e estremismo politico.
Cenni storici fenomeno Ultras
Il fenomeno del tifo calcistico nasce in Italia negli anni cinquanta quando i primi tifosi di squadre di calcio iniziano a riunirsi in gruppo. A Roma, con i "Circoli Biancocelesti 1951"e a Torino, con i "Fedelissimi Granata 1951", nascono i primi esempi di questo fenomeno, che inizia poi a diffondersi anche in Gran Bretagna, dove gli ultras vengono battezzati hooligans. Naturalmente, questa affermazione è completamente falsa e ignorante perché i teppisti britannici furono prima di tutto vandali, senza ideologie o un senso morale, che usarono le società calcistiche per i loro scopi (vandalismo gratuito e violenza) e furono disposti a rivoltarsi contro "le proprie società" in qualsiasi momento, un modus operandi completamente contro l'ideologia degli ultrà. Vi sono differenze basilari tra i due modi di essere ultras: in Gran Bretagna viene lasciato molto più spazio ad azioni spontanee, mentre in Italia si tende a coordinare i vari elementi in un'unica voce. Anche le forme estetiche del tifo risentono di questa differenza: in Gran Bretagna si predilige l'impatto vocale a quello visivo e non si usano i tamburi che contraddistinguono le colorite curve italiane.
La tifoseria di stampo più vecchio cioè il Ferencváros's Fradi-szív,fu fondata nel gennaio del 1929. I sostenitori del club furono invitati a presentarsi nei in un uffico nei pressi del cantiere Jozsef krt.Venne annunciato loro che dal mercoledi successivo sarebbe stato possibile registrarsi come membro tifoso o come membro semplice,nello stesso ufficio a partire dalle ore 10.In sole tre ore furono registrati 84 membri come tifosi,in due giorni il loro numero sali ad oltre mille,dopo un mese il loro numero si aggirava attorno ai 4000.I membri ,a seconda del tipo di iscrizione ,pagavano quote mensili differenti,dopo un giorno o due ricevevano un tessera,una tessera bianca per i membri semplici ,una tessera verde per i membri tifosi.Sulla tessera veniva riportato il nome ed il cognome ma non comparivano foto.Ai membri del gruppo era concesso:di fare parte dei tifosi del settore B,di ottenere una spilla che essi dovevano "indossare sul cuore". Uno dei primi club in Italia fu fondato nella culla del calcio italiano, e fu il Little Club Genoa. i primi due gruppi nati in Italia sono la "Fossa dei leoni", gruppo nato nel 1968 e scioltosi nel 2005, e i Boys-Le furie neroazzurre, nato nel 1969 e attualmente il gruppo ultras più antico d'Italia insieme al gruppo sampdoriano. Nel 1969 i primi due gruppi ad aver utilizzato per primi la parola Ultras sono: i sampdoriani "Ultras Tito Cucchiaroni", e gli "Ultras Granata" di Torino, sponda granata. Nel corso degli anni sessanta queste nuove strutture aggregative iniziano a svilupparsi intorno alle grandi squadre dell’epoca e i loro membri si distinguono dai supporter tradizionali per il modo attivo ed organizzato di incoraggiare la loro squadra del cuore. Ogni gruppo ultras ha allora un proprio nome simbolico ed uno striscione dietro cui radunarsi. Nascono le coreografie per sostenere la propria squadra: si cantano inni, gli stadi si riempiono di bandiere, si lanciano coriandoli e si accendono i primi fumogeni. Parallelamente nasce anche la competizione con i gruppi ultras di altri squadre.
Gli anni Settanta
Lo sviluppo dei gruppi ultras negli anni settanta coincide con un periodo piuttosto tempestoso della società italiana, toccata a più riprese da episodi di violenza e terrorismo. Cosicché gli ultras, risentendo del clima di generale violenza, prima, durante e dopo la partita, specie in occasione degli incontri "più caldi", si abbandonano a veri e propri atti di guerriglia urbana. Tutto ciò era riscontrabile nei cori spesso presi in prestito dalle manifestazioni e dai cortei, nell'abbigliamento, nella simbologia riproposta dagli striscioni e dagli stessi nomi dei gruppi. Addirittura, in Toscana si rinverdisce l'antica rivalità tra guelfi (colligiani e fiorentini ad esempio) e ghibellini (senesi in primis).
Gli anni Ottanta e Novanta
A partire dagli anni ottanta, tutte le squadre professioniste hanno almeno un gruppo ultras e il modello italiano si espande decisamente in tutto il resto d'Europa, soprattutto tra i paesi latini (Spagna, Portogallo, Francia), Svizzera e tra le ex repubbliche della disciolta Jugoslavia (Slovenia, Croazia, Serbia).
Negli anni novanta si sono viste tifoserie ispirate al modello di tifo ultras italiano anche in Irlanda (ultras non violento o politico, tutto per il club), Scozia, Paesi Bassi e Germania. Con l'aumento dell'interesse verso il calcio in Canada, Stati Uniti e Australia sono sorti i primi gruppi di tifosi organizzatisi secondo criteri, almeno esteticamente, ispirati agli ultras del vecchio continente. All’interno degli stadi di tutta Europa gli ultras diventano sempre più i veri protagonisti nelle curve. Si accentua anche il modo di fronteggiarsi tra gruppi avversari di ultras: si diffonde il ricorso allo scontro. Le forze di polizia iniziano ad impegnarsi per arginare gli episodi di violenza .
Negli anni novanta il problema della violenza nel calcio si accentua ulteriormente, sviluppandosi, in molti casi, in atti di ribellione. Il 29 gennaio 1995, poco prima dell'incontro tra Genoa e Milan, Vincenzo Spagnolo, ultras genoano, viene accoltellato a morte: l'episodio indusse i rappresentanti della maggior parte dei principali gruppi ultras italiani a partecipare a un raduno che ha rappresentato un importante tentativo di autoregolamentazione. In un documento conclusivo gli ultras condannarono l'utilizzo di armi da taglio durante gli scontri e le aggressioni "molti-contro-uno", auspicando un ritorno ai vecchi codici di comportamento ultras.
Il fenomeno Ultras oggi
Oggi i gruppi di ultras rappresentano ancora una delle componenti più importanti del mondo del calcio. Dispongono di sedi, diffondono le loro comunicazioni attraverso siti web, libri, riviste autoprodotte (fanzine) e così via. In risposta alla radicale trasfigurazione commerciale del mondo del calcio iniziata nei primi anni '90 e che ha portato allo stravolgimento degli abituali orari delle partite in base alle esigenze delle pay-tv ed al forte aumento del costo dei biglietti dello stadio, gran parte del movimento ultras italiano ha dato vita a una serie di iniziative di protesta.
In Italia il comportamento a volte violento di alcuni ultras è posto costantemente sotto accusa da parte delle forze dell'ordine e dei media ed ha portato ad un inasprimento ulteriore delle norme anti-violenza, come i provvedimenti del D.A.SPO.).
Rivalità e amicizie
Ogni tifoseria o gruppo ultras annovera un certo numero di sostenitori di altre squadre che vengono considerati come rivali. La rivalità, oltre all’astio e ai tafferugli che ne conseguono, possono avere diversa origine.
Il primo gemellaggio (9 gennaio 1977) nato tra gruppi ultras nel mondo è quello (tutt'ora molto consolidato) tra le tifoserie del Lanerossi Vicenza e del Pescara Calcio.
ULTRAS, TIFOSERIE E LA POLITICA
Ultras di sinistra e Ultras di destra
La connessione tra tifoserie e politica, soprattutto nel mondo del calcio, è un fenomeno piuttosto rilevante, che emerge in maniera molto evidente in alcuni club calcistici. La connotazione estremista, sia di destra che di sinistra, è la caratteristica più evidente della politicizzazione delle curve. Va tenuto presente che, vista la presenza di fazioni ultras schierate politicamente, talvolta le curve sono state viste e strumentalizzate come bacino elettorale.
La politicizzazione di una tifoseria si manifesta principalmente nei cori, negli striscioni e nei simboli utilizzati dagli ultras ma va registrata anche la comparsa o la distribuzione di fogli e fanzine politiche in curva. Alcuni striscioni sono stati condannati dall'opinione pubblica, dai mezzi di comunicazione e dalle istituzioni poiché riconducibili al razzismo o all'antisemitismo, inneggianti a figure dittatoriali quali Stalin e Hitler, accusabili di apologia del fascismo o di derisione delle vittime delle foibe.
Simboli ideologici nelle curve
In Italia la legge 41/07 ha vietato l'esposizione di messaggi politici sugli striscioni e impedito la riproduzione di simboli politici su ogni tipo di vessillo con l'intento di eliminare pretesti che potrebbero indurre allo scontro fisico due tifoserie ideologicamente contrapposte.
Ultras:Croce celtica
Il boom della croce celtica negli stadi italiani si verifica con forza negli anni novanta, quando essa diviene il simbolo naturale delle comunità di tifosi politicamente spostate a destra. Tale adozione non è solo un fatto esteriore ma la rappresentazione degli elementi di gerarchia, spazio, comunità e ritualità che in questo simbolo trovano un elemento evocante e focalizzante. Lo stadio con i suoi simboli diventa dunque, come affermato da Paolo Di Canio, ex-giocatore simbolo della Lazio, “il centro sociale più grande che ci sia”.
Ma l'uso della croce celtica coinvolge anche alcuni calciatori. È il luglio del 2006 quando in occasione della festa al Circo Massimo per il trionfo italiano nel campionato del mondo di calcio tre giocatori della Nazionale, De Rossi, Pirlo e Buffon, sistemano sul palco della festa uno striscione che riporta la scritta “Fieri di essere italiani – Fidene presente” con disegnata in basso una piccola croce celtica.
Ultras:Svastica
Alcuni gruppi neonazisti sono strutturati in modo stabile, e manifestano la propria sottocultura violenta, xenofoba e antisemita in scala crescente, dalla strada al quartiere, fino alla curva dello stadio. In non pochi episodi alcune curve italiane si sono rese responsabili dell'esposizione di striscioni e bandiere con simboli nazisti come le svastiche.
Mappa del tifo in Italia
In Italia in diverse società calcistiche professioniste sono presenti ultras di estrema destra e ultras di estrema sinistra anche se la maggioranza delle tifoserie si definisce apolitica. Tenendo presente la difficoltà di classificare i tifosi organizzati in base a un'appartenenza politica, è comunque possibile elencare una serie di club nei quali alcuni gruppi ultras, più numerosi e politicizzati, permettono di definire la tifoseria come di destra oppure di sinistra. Ciò non esclude che alcune squadre ideologicamente "etichettate" potrebbero essere appoggiate da uno o più gruppi di opposto credo politico.
L'Osservatorio del Viminale
Il "II° Rapporto annuale dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive sulla violenza negli stadi", realizzato dalla Polizia di Stato analizzando la stagione calcistica 2002/2003, contiene un importante strumento analitico sulla connotazione politica delle tifoserie. L'elaborato prende in esame 128 squadre tra Serie A, Serie B, Serie C1 e Serie C2 arrivando a decretare che 27 tifoserie sono orientate verso posizioni politiche di destra e 15 di sinistra. Le curve di Milan, Bologna, Brescia, Perugia, Crotone, Lucchese e Sora risultano invece composte, anche se con percentuali differenti, da frange di orientamento diverso. Le restanti 79 squadre vengono definite "apolitiche".
Il quadro tracciato dall'Osservatorio del Viminale sottolinea una più stretta coesione tra i gruppi di sinistra, ed evidenzia alcune iniziative volte a sviluppare piattaforme aggregative come la creazione del Fronte di Resistenza Ultras, un progetto promosso da livornesi, anconetani e ternani teso a sviluppare e propagandare pratiche di antifascismo militante. Viene rilevato inoltre che molti gruppi di sinistra aderiscono a Progetto Ultrà, organizzazione nata alla fine del 1995 con finanziamenti della Commissione Europea allo scopo di contrastare comportamenti violenti e xenofobia, che promuove iniziative a livello nazionale come i Mondiali di calcio antirazzisti e l'adesione alla Settimana d'azione contro il razzismo in Europa. Il report segnala inoltre la partecipazione di gruppi ultras di Livorno, della Ternana, dell'Ancona, del Genoa, del Perugia, del Venezia, del Cosenza, della Casertana, della Carrarese, del Bologna, del Taranto e del Crotone all'European Social Forum di Firenze del novembre 2002.
Tra le tifoserie di destra vengono segnalate quelle di Lazio e Roma e viene evidenziata la commistione tra militanti di estrema destra e tifoserie del Triveneto con riferimento a Treviso, Verona, Padova, Triestina e Vicenza. Viene peraltro messa in luce una minor propensione alla coordinazione in progetti nazionali da parte delle curve di destra accennando soltanto alla costituzione del club Viking Italia per organizzare i tifosi intenzionati a seguire e sostenere la Nazionale.
Calcio e politica nel mondo
Mappa del tifo in Francia
In Francia l'Olympique Marsiglia, il FC Girondins de Bordeaux, il FC Metz, l'AS Cannes, l'SC Toulon, il Montpellier HSC e l'Olympique Nimes sono di sinistra mentre sono di destra le tifoserie del Paris Saint Germain (che ha tuttavia alcuni gruppi sinistrorsi), dell'Olympique Lione, dell'OGC Nizza, del Lille OSC, dell'ASL Nancy e dell'RC Strasburgo.
Mappa del tifo in Inghilterra
I movimenti hooligans si rifanno nella stragrande maggioranza dei casi a ideologie di Estrema Destra (neonazismo).
Ultras Algeria
In Algeria il tifo calcistico è stata un'importante manifestazione identitaria per la popolazione berbera. Negli anni settanta, infatti, quando nel Paese imperversava una dura politica di arabizzazione ed ogni manifestazione di cultura berbera era aspramente repressa, il tifo organizzato per la Jeunesse Sportive de Kabylie, squadra di Tizi-Ouzou, capitale della Cabilia, ha rappresentato l'unica espressione possibile delle aspirazioni dei Cabili. La sigla del club, JSK, veniva reinterpretata come Je Suis Kabyle (io sono Cabilo).
Ultras Germania
In Germania gli ultras di estrema destra si concentrano nelle squadre dell' ex-Germania Orientale dove gli anni della dittatura comunista hanno creato giovani tifoserie neo-naziste (principalmente Hansa Rostock, Energie Cottbus e Dynamo Dresda). Le tifoserie dell'ex-Germania Ovest al contrario sono quasi tutte apolitiche (anche se molte simpatizzano per la destra come accade per l'Arminia Bielefeld, il TSV 1860 München e l'Amburgo). Bisogna però notare come le simpatie destroidi dei vari gruppi ultras tedeschi siano molto contenute date le leggi estremamente restrittive che vietano qualsiasi sfoggio di materiale di stampo neo-nazista.
Nell'ex-Germania Ovest fanno eccezione alcune tifoserie di clubs di città tipicamente proletarie e operaie che sono di sinistra (anche estrema) come il Fortuna Düsseldorf, l' FC St. Pauli, il Vfl Bochum, il Borussia Mönchengladbach e lo FC Schalke 04. È comunque da sottolineare nell'ultimo periodo la nascista di tifoserie anti-razziste e di sinistra anche in piccoli clubs dell'ex-DDR (SV Babelsberg 03, Tennis Borussia Berlin, Roter Stern Leipzig, ecc...).
Ultras Scozia
Il derby scozzese più acceso è quello tra le squadre dell'Old Firm, e la divisione politica principale che contrappone le due tifoserie non è ideologica, ma si basa sull'appartenenza territoriale e religiosa. Il Celtic è principalmente la squadra della comunità cattolica irlandese di Glasgow (infatti nel suo logo ha il trifoglio, già simbolo dell'Irlanda, oltre che i colori nazionali irlandesi del bianco e del verde), mentre i Rangers erano il club della maggioranza protestante e monarchica. La tensione tra i due gruppi di supporters si è resa notevolmente acuta con il deteriorarsi della situazione politico-sociale nell'Irlanda del Nord. C'è da sottolineare che entrambi i club ultimamente stanno cercando di unire i propri sforzi per evitare violenze, accadute in passato, e mantenere la rivalità una semplice questione sportiva.
Ultras Spagna
In Spagna vi sono grandi divisioni e sono pochissime le squadre con tifoserie apolitiche. Il più importante club con una tifoseria di estrema destra è il Real Madrid, la "squadra di regime" durante la dittatura di Francisco Franco (si suppone infatti che che molte vittorie gli furono regalate data l'investitura di "squadra ideale" che il Caudillo aveva dato al club della capitale). Anche l'altra grande squadra di Madrid, L'Atletico, ha ultras di destra. Opposta a queste politicamente, sempre nella capitale troviamo il Rayo Vallecano, proveniente dall'omonimo sobborgo proletario. Anche le altre due grandi città della Spagna sono divise: a Siviglia abbiamo il Real Betis Siviglia (dagli ultras di estrema destra) e il Siviglia FC (sinistra), mentre a Barcellona nell'Espanyol si identifica la destra e nell'FC Barcellona la sinistra. Una nota a parte bisogna farla per i tifosi dell'FC Barcellona: durante la dittatura franchista infatti era stata vietata la produzione di bandiere catalane (gli indipendentisti, da sempre su posizioni anarchiche o comuniste, e più in generale la gran parte dei Catalani avevano infatti lottato duramente nella Guerra Civile Spagnola del 1936 contro i franchisti).
Le bandiere perciò dell'FC Barcellona e in particolar modo la maglia rigorosamente (e a quei tempi provocatoriamente) blau y grana divenne una sorta di tentativo di riscatto del popolo catalano contro il regime fascista. Proprio da ciò infatti nasce il cosiddetto "derby di Spagna" tra Real Madrid e FC Barcellona, ancora oggi il match più seguito e atteso in tutto il paese. Da notare come anche le altre squadre provenienti da province indipendentiste abbiano ultras di estrema sinistra: Celta Vigo e Deportivo La Coruña dalla Galizia, lo Xerez e il Cadice dall'Andalusia, l'Osasuna dalla Navarra, la Real Sociedad, il Deportivo Alavés e l'Atletico Bilbao (i cui ultras hanno più volte manifestato solidarietà all'ETA) dai Paesi Baschi.
Anche il Club Deportivo Tenerife, club della capitale delle Canarie si pone ad estrema sinistra per un motivo prettamente storico: la dura repressione e le continue fucilazioni degli oppositori operate da Franco sull'isola. Infine da sottolineare come tifoserie di estrema destra abbiamo il Valencia, il Murcia, il Mallorca, il Recreativo Huelva, il Getafe e il Malaga. Tra le pochissime tifoserie apolitiche troviamo il Villarreal.
Il tifo calcistico in Europa
Di seguito viene riportata la media spettatori negli stadi di casa delle principali squadre europee partecipanti alla stagione calcistica 2007-2008.
CLASSIFICA ULTRAS -CLASSIFICA TIFOSERIE ITALIANE E STRANIERE
In Germania
Media spettatori Germania Bundesliga: 39.426
Squadra |
Media '07-'08 |
Categoria '08-'09 |
Borussia Dortmund |
72.510 |
1.Bundesliga |
Bayern Monaco |
69.000 |
1.Bundesliga |
Schalke 04 |
61.274 |
1.Bundesliga |
Amburgo |
55.368 |
1.Bundesliga |
Stoccarda |
50.447 |
1.Bundesliga |
Eintracht Fr. |
48.324 |
1.Bundesliga |
Hertha Berlino |
45.438 |
1.Bundesliga |
Colonia |
43.741 |
1.Bundesliga |
Norimberga |
43.451 |
Zweite Liga |
Borussia M'gladbach |
40.427 |
1.Bundesliga |
Werder Brema |
40.308 |
1.Bundesliga |
Hannover 96 |
40.233 |
1.Bundesliga |
Monaco 1860 |
35.071 |
Zweite Liga |
Karlsruhe |
28.840 |
1.Bundesliga |
Kaiserslautern |
27.969 |
Zweite Liga |
Duisburg |
25.041 |
Zweite Liga |
Bochum |
24.404 |
1.Bundesliga |
Wolfsburg |
24.359 |
1.Bundesliga |
Bayer Leverkusen |
22.294 |
1.Bundesliga |
In Inghilterra
Media spettatori Inghilterra Premier League: 36.076
Squadra |
Media '07-'08 |
Categoria '08-'09 |
Manchester Utd |
75.691 |
Premier League |
Arsenal |
60.070 |
Premier League |
Newcastle |
51.321 |
Premier League |
Liverpool |
43.532 |
Premier League |
Sunderland |
43.344 |
Premier League |
Manchester City |
42.126 |
Premier League |
Chelsea |
41.397 |
Premier League |
Aston Villa |
40.029 |
Premier League |
Everton |
36.955 |
Premier League |
Tottenham |
35.967 |
Premier League |
West Ham |
34.601 |
Premier League |
Derby County |
32.432 |
The Championship |
Middlesbrough |
26.708 |
Premier League |
Birmingham City |
26.181 |
The Championship |
Sheffield Utd |
25.631 |
The Championship |
In Spagna
Media spettatori Spagna Liga: 29.124
In Italia
Media spettatori Italia della serie A: 23.180
Squadra |
Media '07-'08 |
Max. '07-'08 |
Categoria '08-'09 |
Milan |
56.642 |
81.766 |
Serie A |
Inter |
56.211 |
82.192 |
Serie A |
Roma |
37.276 |
62.241 |
Serie A |
Fiorentina |
31.387 |
42.449 |
Serie A |
Palermo |
25.541 |
34.271 |
Serie A |
Genoa |
24.745 |
31.618 |
Serie A |
Sampdoria |
21.888 |
33.060 |
Serie A |
Lazio |
21.485 |
49.284 |
Serie A |
Juventus |
20.930 |
22.722 |
Serie A |
Torino |
19.226 |
23.974 |
Serie A |
Catania |
17.606 |
21.148 |
Serie A |
Udinese |
15.672 |
25.152 |
Serie A |
Parma |
15.427 |
25.149 |
Serie B |
Reggina |
13.147 |
23.248 |
Serie A |
Bologna |
13.036 |
34.000 |
Serie A |
Verona |
12.259 |
15.000 |
Prima Divisione |
Salernitana |
11.524 |
29.750 |
Serie B |
Pisa |
11.239 |
15.686 |
Serie B |
Siena |
10.351 |
15.419 |
Serie A |
Atalanta |
10.112 |
21.323 |
Serie A |
Livorno |
9.901 |
14.630 |
Serie B |
Lecce |
8.454 |
22.460 |
Serie A |
Mantova |
8.451 |
13.753 |
Serie B |
Modena |
8.322 |
12.817 |
Serie B |
Empoli |
8.005 |
16.326 |
Serie B |
Chievo |
7.276 |
18.016 |
Serie A |
Numero Abbonamenti per la stagione calcistica 2008-2009
Squadra |
Abbonamenti |
Milan |
42.822 |
Inter |
58.463 |
Roma |
29.085 |
Lazio |
24.858 |
Fiorentina |
24.645 |
Napoli |
23.000 ca. |
Genoa |
22.856 |
Sampdoria |
20.038 |
Juventus |
18.445 |
Palermo |
16.485 |
Catania |
15.229 |
Bologna |
14.860 |
Torino |
13.492 |
Udinese |
13.000 ca. |
Parma |
8.950 |
Reggina |
8.690 |
Chievo |
8.081 |
Verona |
7.890 |
Cagliari |
N.P. |
Siena |
7.774 |
Atalanta |
7.503 |
Pisa |
7.405 |
Bari |
6.290 |
Livorno |
6.115 |
Lecce |
5.703 |
Vicenza |
5.431 |
Salernitana |
5.240 |
Mantova |
4.876 |
Cesena |
4.712 |
Ancona |
4.700 |
Ascoli |
3.860 |
Triestina |
3.719 |
Modena |
3.588 |
ULTRAS JUVENTUS
TIFOSERIA JUVENTINA - TIFOSI BIANCONERI - GRUPPI ULTRAS JUVENTUS
Storia Ultras Juventus
Il pensiero comune d'inizio XX secolo voleva che il tifo per la Juventus fosse appannaggio delle classi borghesi, laddove quello per la sua rivale cittadina, il Torino, traesse linfa dalle classi popolari e proletarie. Qualche decennio dopo, con l'ingresso degli Agnelli nel capitale societario della c.d. Vecchia Signora (1923), il tifo per la squadra si diffuse anche tra gli operai meccanici dell'industria di proprietà della famiglia, la FIAT. Essendo iniziato un fenomeno migratorio – poi divenuto massiccio nel secondo dopoguerra – verso Torino e gli altri grandi poli industriali del Settentrione da parte dei lavoratori meridionali in cerca di impiego, la Juventus, già dagli anni trenta, divenne il primo club italiano ad avere una tifoseria non più connotata campanilisticamente o, al più, regionalmente, ma a carattere nazionale.
Con il consolidamento dei flussi migratori interni avvenuti tra gli anni cinquanta e i primi settanta la Juventus sembrò rappresentare, attraverso i suoi tifosi, lo spirito del nuovo lavoratore immigrato piemontese, mentre la tifoseria del Torino rimase legata all'ambiente culturale di marca prettamente torinese e cittadina. In anni più recenti, comunque, le differenze sociali e culturali fra le due opposte tifoserie si sono sempre più affievolite fino ad essere oramai, di fatto, nulle.
Cenni demografici Ultras Juventus
I sostenitori della Juventus sono quantificabili in oltre 12 milioni in Italia secondo il più recente sondaggio di settore condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2010 sul quotidiano la Repubblica: con il 29% di preferenze da parte del campione esaminato, il club torinese risulta essere il più sostenuto del Paese, cifra che rappresenta uno di ogni cinque abitanti sul territorio nazionale.
Il tifo per la Juventus, tradizionalmente eterogeneo dal punto di vista sociologico e geograficamente uniforme in tutto il Paese, è molto marcato anche nel Mezzogiorno d'Italia e nelle isole, il che garantisce un seguito rilevante alla squadra anche durante gli incontri esterni. Tale caratteristica di diffusione del tifo fa della Juventus, dal punto di vista sociologico, una squadra «nazionale». Frequente è anche il caso di tifosi organizzati che, anche da luoghi geograficamente lontani del Paese, raggiungono con regolarità Torino per gli incontri interni della squadra.
Secondo un rapporto realizzato nel 2008 la Juventus potrebbe contare su un bacino potenziale di circa 17,7 milioni di sostenitori sparsi in sedici paesi europei (compresa l'Italia) e di 9,6 milioni di simpatizzanti sparsi in tre paesi latinoamericani.
Orientamento politico Ultras Juventus
Per quanto riguarda gli orientamenti politici delle tifoserie organizzate, in base a un rapporto della Polizia di Stato del 2003 quello della Juventus risultava prevalentemente attestato su posizioni di destra; tuttavia, fuori dalle frange organizzate, l'orientamento politico della tifoseria, in ragione della sua eterogeneità sociale e territoriale, risulta non discostarsi in misura significativa da quelli più diffusi genericamente a livello di popolazione nazionale: è quanto emerse da un sondaggio condotto da ACNielsen citato nel 2004 dalla rivista Diario, in cui si stabilì che quella della Juventus è una tra le poche tifoserie a esprimersi elettoralmente in maniera pressoché equanime tra destra e sinistra.
Fan club Juventus
Attualmente un buon numero di sostenitori si organizza in fan club e associazione di tifosi. Il principale è il Centro Coordinamento Juventus Club DOC (CCJC) – l'unico affiliato alla società del capoluogo piemontese –, che annovera oltre 300 club riconosciuti ufficialmente dalla Juventus distribuiti in oltre venti paesi. Negli ultimi anni sono stati fondati associazioni indipendenti quali Italia Bianconera e Grandi Amici della Juventus, che promuovono, attraverso la beneficenza, manifestazioni tra i fan.
La società bianconera vanta numerosi club sparsi in tutte le regioni d'Italia e, all'estero, per tutto il mondo, in particolare nei Paesi a forte emigrazione italiana quali Canada, Stati Uniti, Malta, San Marino, Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito, Iran, Israele, Grecia, Malesia, Indonesia, Australia e Vietnam.
La tifoseria organizzata Juventus
I primi gruppi di tifosi juventini furono creati verso la metà degli anni settanta. I primi due gruppi conosciuti sono Venceremos ed Autonomia Bianconera. Erano schierati su posizioni di estrema sinistra, mentre oggi la tifoseria ha simpatie nazionaliste. Nel 1976 sorgono i primi due gruppi strutturati di tifosi sotto il nome di Fossa dei Campioni e Panthers.
Il Gruppo Storico Fighters fu fondato da Beppe Rossi, il personaggio più importante tra i tifosi ed ultrà, nell'anno successivo. Questo gruppo sarà il più importante della Curva Filadelfia fino alla fine degli anni 1980. Durante la prima metà degli ottanta si costituiscono numerosi altri gruppi di tifosi come Gioventù Bianconera, Area Bianconera, Indians (gruppo progenitore del Club Vecchia Guardia-Intoccabili) e il Viking (gruppo ultrà fondato a Milano). Questi raggruppamenti si combineranno sotto la denominazione di Nucleo Armato Bianconero (N.A.B.),un gruppo principalmente di Genova, l'unico gruppo juventino paragonabile agli hooligans. È stato durante quel periodo che ebbe luogo il primo spostamento all'estero di gruppi di tifosi juventini (a Liegi nel 1983).
Nel 1987, a causa degli scontri di Firenze con i tifosi della Fiorentina, il gruppo dei Fighters venne sciolto. La maggior parte dei suoi dirigenti, in società con altri gruppi della Curva Filadelfia (Indians, Gioventù Bianconera) si riuniscono nell'ambito di un nuovo gruppo chiamato Arancia Meccanica (direttamente ispirato all'omonimo film del regista statunitense Stanley Kubrick). Il carattere violento di quel film forzerà il gruppo a cambiare nome in Drughi. Drughi resterà il gruppo di tifosi più importante della Curva Filadelfia – circa 10000 membri – dal 1988 al 1996. Nel 1993, una parte dei tifosi del gruppo Drughi riprende la sua autonomia e riforma il gruppo storico dei Fighters. Durante quattro anni queste due associazioni si disputano la supremazia della Curva Scirea e nel 1997 i Drughi lasciarono la scena, consentendo così che si formassero i Black and White Fighters Gruppo Storico 1977. Così, il gruppo storico di tifosi della Juventus Football Club era stato rifondato vent’anni dopo la sua creazione.
Dopo quest'unificazione, il gruppo degli Irriducibili Vallette – creato nel 1990 da un gruppo di tifosi della zona di Torino chiamata Vallette – farà base nella Curva Nord del Delle Alpi, per sciogliersi alcuni anni dopo.
Attualmente i sostenitori della Juventus sono divisi in vari gruppi organizzati come Drughi – il principale gruppo ultrà juventino nella Curva Scirea, che ritornò in curva ufficialmente il 13 febbraio 2005 dopo la sua ultima apparizione il 22 maggio 1996) -, Viking Juve, Arditi, Nucleo 1985, 06 Clan, Noi Soli, Gruppo Marche 1993 (anche noto come GM), Bruxelles Bianconera (composto principalmente da tifosi del Belgio e del Lussemburgo), Gruppo Homer (anche noto come GH), Assiduo Sostengo e Bravi Ragazzi (gruppo formato da ex Irriducibili). Il gruppo Fighters cambiò denominazione in Tradizione Bianconera nel 2005 è il principale gruppo ubicato nella Curva Nord dello stesso stadio.
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ULTRAS ROMA
TIFOSERIA ROMANISTA - TIFOSI GIALLOROSSI - GRUPPI ULTRAS ROMA- ROMA CLUB
Storia Ultras Roma
La storia della tifoseria della Associazione Sportiva Roma comincia verso i primi anni settanta. Prima di allora la squadra era supportata da un gran numero di gruppi indipendenti e non coordinati tra di loro.
Il decennio del Commando Ultrà Curva Sud
I primi veri e propri gruppi ultras della Curva Sud fecero la loro comparsa verso i primi anni settanta. Tra questi i più noti erano i Guerriglieri della Curva Sud, i Fedayn, i Boys, i Panthers, le Pantere Giallorosse e la Fossa dei Lupi. Tutti questi gruppi, tranne i Fedayn, il 9 gennaio 1977 decidono di unirsi in occasione della partita Roma-Sampdoria, dando vita al Commando Ultrà Curva Sud, spesso abbreviato con CUCS. Il nuovo gruppo formatosi diventa il più grande della tifoseria romanista. La storia del CUCS termina dieci anni più tardi, nel 1987, quando il gruppo si scisse in due fazioni. La causa fu l'arrivo a Roma di Lionello Manfredonia, ex calciatore di Lazio e Juventus. La tifoseria giallorossa aveva chiesto più volte attraverso striscioni diretti al presidente Dino Viola di non procedere con l'acquisto del giocatore bianconero, ma venne ignorata dal presidente della Roma che acquisto il giocatore nell'estate del 1987.
La scissione Ultras e il declino
I due gruppi che si crearono furono il Gruppo Anti-Manfredonia, abbreviato con G.A.M., che, come da nome, contestava il neo-acquisto della società, e il Vecchio CUCS, che sosteneva che Manfredonia non doveva essere fischiato dalla tifoseria romanista, perché oramai indossava la casacca giallorossa. Le idee contrastanti dei due gruppi portarono ad una fase di tensione che sfociò in una rissa il 2 settembre 1987, durante la partita di Coppa Italia Roma-Genoa, allo Stadio Flaminio. Manfredonia in seguito fa le sue scuse per le affermazioni diffamatorie verso la Roma, e terminò la sua carriera da calciatore il 30 dicembre 1989 dopo aver accusato problemi cardiaci nella partita Bologna-Roma. Ma ciò non bastò per riunire la tifoseria della Curva Sud. Alcuni elementi del G.A.M. si distaccarono formando l'Opposta Fazione. Nella stagione 1993-1994 venne riunificato il Commando Ultrà. Questo neo-CUCS però procede verso un lungo declino non riuscendo più a riscuotere il sostegno del CUCS storico.
L'epoca degli AS Roma Ultras
Le redini della curva furono prese dagli 'AS Roma Ultras, abbreviato con ASRU, che organizzò il tifo tra il 1999 e il 2002, anno in cui fu proclamato l'autoscioglimento. Essi si ricompongono nello stesso anno poiché nessun gruppo di ultras era riuscito a imporsi nella curva. Ma le idee contrastanti all'interno del gruppo, che avevano portano all'autoscioglimento, provocarono delle piccole scissioni interne nella stagione 2003-2004. Nello stesso anno, durante la partita Roma-Messina, il gruppo decide di non esporre lo striscione, sancendo il definitivo scioglimento.
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ULTRAS INTER
TIFOSERIA INTERISTA - TIFOSI NEROAZZURRI - GRUPPI ULTRAS INTER- INTER CLUB
Storia Ultras Inter
La cultura popolare voleva che il tifo per l'Inter fosse per i borghesi, a differenza della sua rivale cittadina, il Milan, supportata invece dalle classi popolari. Infatti, i tifosi dell'Inter soprannominavano i sostenitori rivali del Milan "Casciavìt", che in milanese significa "cacciaviti", proprio per indicare l'origine proletaria e operaia di larga parte dei tifosi rossoneri. A loro volta i tifosi milanisti chiamavano i cugini nerazzurri "baùscia", termine milanese che significa "gradasso", per indicare uno degli stereotipi classici dei milanesi, essendo allora la tifoseria neroazzurra composta perlopiù dalle classi medie e altolocate, di origine prettamente meneghina. Questo divario andò appianandosi già negli anni sessanta del secolo passato e oggi i due soprannomi appaiono anacronistici e quasi desueti.
Cenni demografici tifosi interisti
I supporters interisti in una foto scattata nel 2007
Il Football Club Internazionale Milano, secondo il più recente sondaggio di settore condotto dall'istituto Demos e pubblicato nel settembre 2010, con il 17,4% di preferenze da parte del campione esaminato, risulta essere il secondo più sostenuto del Paese.
Secondo un rapporto della società tedesca di indagini sul mercato sportivo Sport+Markt AG del 2008, l'Inter potrebbe altresì contare su un bacino potenziale di circa 10,9 milioni di sostenitori in Europa e di 9,3 milioni di simpatizzanti in Sudamerica.
Orientamento politico Ultras Inter
Politicamente, i gruppi di tifo organizzato dell'Inter sono schierati su posizioni prevalentemente di destra o estrema destra. Tuttavia, fuori dalle frange organizzate, l'orientamento politico della tifoseria, in ragione della sua eterogeneità sociale e territoriale, risulta non discostarsi in misura significativa da quelli più diffusi genericamente a livello di popolazione nazionale.
Fan club Inter
Attualmente un buon numero di sostenitori si organizza in Fan club e associazione di tifosi. Il principale è il Centro Coordinamento Inter Club (CCIC), che ha più di 900 club riconosciuti ufficialmente dall'Inter.
La società nerazzurra vanta numerosi club sparsi in tutte le regioni d'Italia e in trenta paesi nel resto del mondo.
La tifoseria organizzata dell'Inter
Il concetto di tifoseria organizzata allo stadio è stato introdotto a Milano da Helenio Herrera negli anni sessanta ai tempi della Grande Inter, la prima formazione capace di attrarre a sé il tifo organizzato. La Curva Nord di San Siro è il settore dello stadio dove la tifoseria interista si schiera durante le partite casalinghe. I sostenitori dell'Inter sono divisi in vari gruppi ultras, tra cui: Boys San 1969, Bulldogs 1988, Brianza Alcoolica 1985 e Milano Nerazzurra. I primi gruppi di tifosi organizzati per sostenere la squadra nerazzurra furono i "Moschettieri" prima e gli "Aficionados" poi, proprio nell'era della Grande Inter. Attualmente il gruppo interista più antico e importante tra quelli sopravvissuti a quell'epoca è proprio quello dei Boys-San, fondato nel 1969. Il gruppo nacque dalla defezione di alcuni ragazzi dall'Inter Club Fossati, il cui presidente tra il '66 e il '68 era Carlo Cerquetti, e prese il nome da "Boy", un ragazzino dispettoso protagonista di alcuni fumetti pubblicati sul giornale della società interista. La data di nascita esatta è il 26 gennaio 1969, quando, di ritorno da una trasferta a Bologna, alcuni sostenitori in disaccordo con la presidenza del club Fossati si distaccarono e formarono un gruppo autonomo. Il nome originario fu "11 assi, Boys - Le furie nerazzurre" e il primo striscione comparve nel marzo del 1970 a Roma, in un incontro che vedeva la squadra milanese opposta alla Lazio. Tornati a San Siro, il mese successivo il gruppo prese posto nell'attuale secondo anello arancione, spostato nella metà del settore che dà verso nord.
Negli anni settanta nacquero le prime tensioni e i primi scontri con gli altri gruppi di tifosi, su tutti quelli della Juventus, dell'Atalanta, della Sampdoria e soprattutto del Milan. Con questi ultimi gli scontri erano feroci e il posizionamento delle opposte tifoserie non era d'aiuto: entrambe prendevano posto all'interno del secondo anello arancione, gli interisti nella metà a nord e i milanisti nella metà a sud. Con i lavori di ristrutturazione i gruppi presero posto nelle due opposte curve: l'Inter nella Nord e il Milan nella Sud. La soluzione è adottata ancora oggi, tanto che le due curve sono ormai diventate il simbolo dei gruppi di tifosi che le occupano.
Nel 1981 si assistette al cambio del nome del gruppo, che divenne l'attuale Boys-San, ovvero Boys-Squadra d'Azione Nerazzurra. Anche durante gli anni ottanta gli scontri con le altre tifoserie furono molto violenti. In occasione del Mundialito 1983 le opposte tifoserie milanesi stipularono un patto di non aggressione che tuttora vige e che, insieme all'arrivo delle prime diffide da parte della Polizia, spostò l'attenzione delle curve verso un aspetto di maggior interesse: le coreografie. Nate già negli anni settanta come semplici striscioni o sventolio di bandiere, negli anni ottanta si sono evolute fino a diventare, ai giorni nostri, un importante argomento di sfida tra le tifoserie. È ormai consuetudine giornalistica aprire i servizi dedicati alle sfide calcistiche (il derby di Milano su tutte) presentando le due opposte coreografie. Risale, inoltre, al 1985 il primo bandierone "copricurva" dell'Inter.
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ULTRAS MILAN
TIFOSERIA MILANISTA - TIFOSI ROSSONERA - GRUPPI ULTRAS MILAN - MILAN CLUB
Storia Ultras Milan
Fossa dei Leoni
La Fossa dei Leoni è stata un'associazione di ultrà del Milan, nata nel 1968. Fu il primo gruppo ultras vero e proprio nato in Italia.
Nacque quando un gruppo di ragazzini iniziò a ritrovarsi presso la rampa 18 dei settori popolari dello Stadio di San Siro, indossando la maglia del Milan e portando bandiere e sacchetti di coriandoli.
Venne scelto questo nome ispirandosi al soprannome dato ad un vecchio campo del Milan. In più la disposizione del gruppo nella curva, sopra l'ingresso dei popolari, dava l'idea di entrare per l'appunto in una fossa di leoni.
Nel 1972 dalla rampa 18 la Fossa dei Leoni si spostò sul rettilineo. Nello stesso anno venne ideato l'inno, tratto dal film L'armata Brancaleone. In quegli anni andavano stringendosi anche le identificazioni politiche dei vari gruppi ultras, e la Fossa si identificò con gli ambienti di sinistra, portando sempre in curva un enorme striscione del Che.
Negli anni la Fossa è stata un modello per numerosi gruppi ultras italiani, entrando anche nella storia del cinema in seguito all'interpretazione, da parte di Diego Abatantuono, del "ras della Fossa" nel film Eccezzziunale veramente.
È stata sciolta il 17 novembre 2005 in seguito alle polemiche relative a uno striscione rubato dopo la partita Milan-Juventus del 29 ottobre 2005. La decisione dei dirigenti della Fossa di terminare l'esperienza arrivò in un contesto di minacce e aggressioni e di un conflitto strisciante tra tifosi, durante il quale la Fossa fu accusata da altri gruppi ultras di aver richiesto l'intermediazione della Digos per ottenere la restituzione dello striscione (comportamento inaccettabile secondo le logiche ultras). Secondo alcuni osservatori e commentatori, lo scioglimento del gruppo è da ricondursi a questione politiche (la Fossa era da tempo entrata in contrasto con gli altri gruppi ultras milanisti, legati ad ambienti di destra) ed economiche (il controllo della gestione dei biglietti, del merchandising e dell'organizzazione delle trasferte).
In seguito a vari tentativi di rifondazione, nacque poco dopo (il 31 dicembre 2005) il gruppo "Guerrieri Ultras Curva Sud Milano", in cui confluirono alcuni ex esponenti della Fossa dei Leoni
Inno Fossa dei Leoni
"Leoni armati stiam marciando siam la Fossa dei Leon...dei leon..leon..leon...leon...leon...siam la Fossa dei Leon! Sangue! Violenza! Fossa dei Leoni!"
Commandos Tigre
Nati nel 1972 dall'unione tra Commandos Clan e Fedelissimi, i Commandos Tigre si posizionano fino al 1985 nei distinti nord (attuale primo anello verde). Nel 1985 si sposteranno al primo anello della curva sud andando a formare, con la Fossa dei Leoni e le Brigate Rossonere, la triade Commandos-Fossa-Brigate che per 20 anni guiderà la curva sud. Vivono il periodo di maggiore crescita a livello numero (circa 2.000 tesserati) nel decennio del Milan di Sacchi e Capello. Attualmente contano alcune centinaia di iscritti e sezioni a Torino, Brianza, Toscolano Maderno. Sono riconoscibili per gli innumerevoli stendardi con rappresentata la tigre e per gli stendardi con il simbolo CT in caratteri runici incrociati. Hanno da poco raggiunto i 40 anni di attività e sono affiancati al primo anello dal gruppo dei Rams nato nel 1984, dai Fanatic gruppo nato nella stagione 2008-2009 e dalla Squadraccia(SQ), gruppo nato in curva sud alla fine degli anni '80 e trasferitosi da alcuni anni al primo anello blu. A seguito delle nuove norme relative all'ingresso degli striscioni negli stadi lo storico striscione Commandos Tigre non viene esposto e al suo posto vengono appesi numerosi stendardi rappresentanti la tigre e la sigla CT e lo striscione TIGRE.
Inno Commandos Tigre
Orgoglio e tradizione è questo il nostro motto / Commandos Tigre siamo veniamo da Milano / Tifiamo per il Milan il nostro grande amore / Ovunque lo seguiamo e speriam nel tricolore / Siam milanisti siam combattenti / Coi manganelli vi bastoniam / Commandos Tigre siam di Milano / Il nostro onore è la fedeltà... Tigre Tigre Tigre Commandos Tigre!
Brigate Rossonere
Le Brigate Rossonere (BRN), nascono qualche anno dopo la Fossa, nel 1975 dall'unione di due gruppi precedentemente presenti ossia "Cava del demonio" e "Ultras". Insieme a Fossa e Commandos hanno costituito l'asse portante della curva sud rossonera per 30 anni. La prima uscita dello striscione delle Brigate avvenne il 19 ottobre 1975 per un Bologna-Milan. Nel corso della propria storia le Brigate hanno seguito il Milan in tutte le partite di campionato, Coppa dei Campioni, Coppa UEFA, e le altre competizioni a cui il Milan ha partecipato. Nel 1995 sono state al centro di un triste avvenimento accaduto allo stadio Marassi di Genova prima di un Genoa-Milan, quando un giovane tifoso genoano fu accoltellato all'addome da un esponente di un gruppo di milanisti giunti nella città ligure indipendentemente dal resto della curva. In seguito, questo gruppetto fu ricondotto a una scissione delle stesse Brigate. Il direttivo in seguito a questi fatti fu ricomposto, salvando le storiche Brigate da un sicuro scioglimento. Il 19 ottobre del 2005 hanno festeggiato a San Siro il loro trentennale in occasione della partita di Champions League contro il Psv Ehindoven, e per l'occasione hanno editato un dvd celebrativo. Oggi, nonostante la curva sud sia unificata sotto un unico striscione, restano gruppo leader.
Inno Brigate Rossonere
(Sull'aria della canzone "Per i morti di Reggio Emilia" di Fausto Amodei)
Tifosi rossoneri / tifosi milanisti / teniamoci per mano / in questi giorni tristi / di nuovo giù al Marassi / di nuovo al Comunale / tifosi Rossoneri finite all'ospedale / sangue nei popolari / sangue giù nei distinti / le abbiamo prese / ma non siamo vinti / è ora di rifarci / è ora di lottare / per quel che abbiam subito / dobbiamo vendicare / spariamo giù al Marassi / spariamo al Comunale / adesso siete voi / che andate all' ospedale / spariamo negli stadi, dell' Italia intera / siamo della Brigata Rossonera... / Milan!!!...Milan!!!...Milan!!!
Alternativa Rossonera
L'Alternativa Rossonera (abbreviazione "ARN") è il gruppo più giovane della curva sud. Nato il 6 luglio del 1994, nel corso degli anni si è messo in evidenza in modo sempre più deciso all'interno della curva per colore, iniziative e presenza, nonostante sia nato in un'epoca di crisi per il mondo ultras. Il nome deriva dalla concezione della mentalità del gruppo, collocato a metà fra la visione di Milan Club e il concetto estremo di gruppo ultras. Gode di numerose sezioni in tutta Italia, e nel 2004 ha celebrato il suo decennale. Da novembre 2008, causa problemi interni al gruppo, Alternativa Rossonera non fa più parte della Curva Sud. Dalla stagione 2009/2010 il gruppo si è spostato nel secondo anello verde di San Siro.
Gruppo Veleno
Il gruppo veleno nasce nel 1999 dall'idea di un gruppo di ragazzi della zona nord di Milano e della brianza già facenti parte delle brigate rossonere, sempre al fianco di brigate nelle partite in casa e commandos in trasferta, dopo circa sei anni di assidua militanza e presenza al secondo blu il gruppo si scioglie per motivi politici, tuttora qualche militante dell'ex gruppo veleno (che arriva a toccare i 50 tesserati) fa parte dei commandos tigre.
Guerrieri Ultras Curva Sud Milano
Il gruppo è nato nel 2005 dalla sinergia di alcuni militanti della ex Fossa dei Leoni e appunto i nuovi Guerrieri che, in serenità e accordo con il resto dei gruppi della curva; ha colmato il vuoto lasciato sia in curva sud che nel cuore di molti milanisti. Come altre tifoserie italiane, i Guerrieri non sono contraddistinti da nessuna ideologia politica («né rossi né neri, ma solo rossoneri»). È un gruppo indipendente che ha come unico scopo quello di tifare e battersi per una sola causa: il Milan.
Inno Guerrieri Curva Sud: Guerrieri Ultras siam. E dalla sud cantiam. E per il Milan sempre combatterem. Siam pronti a caricar. Per te sempre lottiam. La nostra fede mai morrà. Milan! Milan! Milan!
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ULTRAS LAZIO
TIFOSERIA LAZIALE - TIFOSI LAZIALI - GRUPPI ULTRAS LAZIO - LAZIO CLUB
Storia Ultras Lazio
La storia della tifoseria della Società Sportiva Lazio comincia verso la fine degli anni sessanta del XX secolo, periodo di sollevazioni giovanili in cui piccoli gruppi di ragazzi riempirono le gradinate dello Stadio Olimpico di Roma; essi appartenevano a vari gruppi: Tuparamos, Aquile, Ultras, Vigilantes, NAB, CAST, Marines.
Dalla nascita agli anni ottanta del XX secolo
La tifoseria laziale detiene un invidiabile primato italiano: è stata la prima, già nel secondo dopoguerra, ad annoverare la nascita di un Club di tifosi. Era il 1951, a Roma nacquero i Circoli Biancocelesti. Successivamente vennero i Club e nella fine degli anni sessanta del XX secolo i primi leader carismatici, i capo popolo, come Leonida e Luciano.
Negli anni settanta del XX secolo la nascita del movimento ultras e di un nuovo capo tifo: Goffredo il Tassinaro. Tuttavia erano gruppi disuniti e cosi nel 1971 nasce la storia del primo vero importante gruppo ultras della Curva Nord: i Commandos Monteverde Lazio, in seguito C.M.L. '74. Nel 1976 invece nascono i G.A.B.A. (Gruppi Associati Bianco Azzurri), che l'anno seguente cambieranno denominazione in Eagles' Supporters, i Sostenitori delle Aquile, che per 15 anni guideranno la Curva Nord.
Nel 1978 appariranno per la prima volta in Curva Sud i Viking Lazio; lo stesso anno gli Eagles' Supporters decideranno di trasferirsi in Curva Nord seguiti dal resto della tifoseria tranne che dai Viking Lazio, che li seguiranno due anni dopo. Nel corso degli anni ottanta la Curva Nord verrà ammirata ed imitata nel resto d'Italia distinguendosi per calore, passione ed originalità, come dimostrato dalle parole scritte su di un lunghissimo striscione che appare nella Nord per la prima volta in occasione di un Lazio-Roma del 1985 e che recita: Solo i vili e i mediocri conoscono la sconfitta, noi siamo grandi e risorgeremo. Intanto i supportres biancocelesti stringono gemellaggi con baresi, torinisti e triestini.
L'avvento degli Irriducibili
Gli Irriducibili sono il gruppo Ultras più importante e numeroso della tifoseria organizzata calcistica della Lazio, ed uno dei gruppi storici del tifo nazionale. Il gruppo si colloca all'interno dello Stadio Olimpico di Roma, assieme alla maggior parte della tifoseria biancoceleste, nel settore Curva Nord, nel tempo è divenuto il gruppo di riferimento della tifoseria laziale.
Il gruppo nasce nel 1987, dalla precedente Associazione Mr. Enrich, affiancandosi all'allora gruppo trainante della Curva Nord, gli Eagles' Supporters, scioltisi all'inizio degli anni novanta. Numerose sono state, negli anni, le enormi coreografie organizzate dal gruppo nei Derby di Roma, come il bandierone col simbolo del gruppo che copriva tutta la curva o come l'entrata degli stessi in curva, travestiti da astronauti e con dei grandi palloncini rappresentanti il Sistema Solare, con lo striscione "Il futuro ci appartiene". Ingranditosi negli anni a partire dalla sua fondazione, è finito spesso in cronaca per incidenti da stadio, diffide, e per la morte in uno scontro a fuoco (1998) di uno dei suoi esponenti di spicco: il trasteverino Claudio Marsili, detto Cupido. Sono clamorose alcune iniziative degli Irriducibili, come quella di scendere in piazza e bloccare il trasferimento dell'idolo Beppe Signori dalla Lazio al Parma.
Gli irriducibili rivoluzioneranno il modo di tifare della Curva Nord: niente più tamburi ma tifo all'inglese. Ma anche esibizione di simboli politici legati all'estrema destra, cori razzisti (da ricordare l'accoglienza che per mesi fu riservata allo stadio e sui muri di Roma al centrocampista di colore Aron Winter) e una progressiva tendenza alla gestione manageriale della curva. Su tutto ciò, inevitabilmente, nascono contrasti con gli Eagles' Supporters, che negli anni vedono progressivamente eroso il loro ricambio generazionale e che, dopo numerose aggressioni subite in casa e in trasferta dagli stessi Irriducibili, decidono lo scioglimento all'inizio del 1993.
Mr. Enrich
Il simbolo del gruppo degli irriducibili è Mr. Enrich, disegnato nell'atto di sferrare un calcio e compreso in uno stemma a righe verticali biancocelesti. È spesso usato, in diverse posture, per gli adesivi ed altro materiale del gruppo. La postura sferrante il calcio ha anche generato il motto, parodiante la trasmissione satirico-sportiva di Raidue: «Irriducibili: Quelli che il calcio... te lo danno in bocca».
Il XXI secolo
Il campionato 2002-2003 è un anno importante per gli Irriducibili che giungono al loro quindicesimo anno di militanza ultras. Nello stesso anno la Società Sportiva Lazio decide di consegnare alla Curva Nord la maglia numero 12, che da quel giorno non verrà più indossata da alcun giocatore.
La Curva continua ad essere guidata dagli Irriducibili; insieme a loro ci sono il C.M.L. '74, i Viking Lazio, gli Ultras, la Banda Noantri, il gruppo Anni '70, i Veterani in Tribuna Tevere e la Legione Mr.Enrich stabilita nella Curva Sud-Maestrelli, insieme alle Ardite Schiere.
Nel 2006 si sciolgono i Viking mentre la Banda Noantri chiude momentaneamente i battenti decimata dalle diffide. Nello stesso anno nasce l'Associazione Sodalizio che raccoglie tifosi laziali provenienti da tutta Italia nel settore della Tribuna Tevere. Nato dal gruppo Veterani, il Sodalizio è un nuovo coordinamento di tifosi biancocelesti.
Il 24 marzo 2010, in occasione della partita Lazio-Siena, vengono distribuiti dei volantini in cui si comunica che da li in avanti i gruppi più importanti della curva nord, tra cui gli Irriducibili, CML, MCM si fonderanno sotto un unico gruppo chiamato Curva Nord Gabriele Sandri.
Paparelli e Sandri: "martiri" della Lazialità
Vincenzo Paparelli e Gabriele Sandri sono due tifosi laziali rimasti uccisi rispettivamente nel 1979 e nel 2007. Entrambi gli omicidi hanno suscitato l'interesse dei mezzi di comunicazione di massa e dell'opinione pubblica italiana.
L'Orientamento politico
Politicamente il gruppo è schierato, ma dalla fine degli anni '90 ha deciso di non esporre simboli politici allo stadio (eccezion fatta per le gare contro avversari "politici" come il Livorno).
Nel 1999 la curva espose uno striscione in omaggio al leader paramilitare nazionalsocialista serbo Željko Ražnatovic (meglio noto come Arkan), così nel 2001 ne espose uno in omaggio a Carlo Giuliani, ucciso da un colpo di pistola esploso dal carabiniere Mario Placanica negli scontri di piazza tra forze dell'ordine e dimostranti durante il G8 di Genova.
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ULTRAS NAPOLI
TIFOSERIA NAPOLETANA - TIFOSI NAPOLETANI - GRUPPI ULTRAS NAPOLI - NAPOLI CLUB
Il Napoli è attualmente la quarta squadra italiana per numero di tifosi. Notevole è il seguito che da sempre la squadra ha in paesi esteri e principalmente in quelli dove è più forte il tasso di immigrati dall'Italia: i Napoli Club fuori dai confini nazionali si contano a centinaia anche nelle località più remote. A livello internazionale si stima un seguito complessivo di circa 7 milioni di tifosi.
Il tifoso medio del Napoli non appartiene a una classe specifica: secondo Mimmo Carratelli, il tifo azzurro «confonde e compatta genti diversissime, i napoletani dei quartieri-bene e quelli dei rioni popolari. Il Napoli è «la squadra di tutti»
La tifoseria del Napoli è stata più volte colpita da provvedimenti restrittivi. Nella stagione 2007-2008 ai tifosi è stata vietata la trasferta per nove volte, e nel 2008-2009, a seguito di presunti incidenti presso la Stazione di Napoli Centrale e presso lo Stadio Olimpico di Roma, il divieto di trasferta è stato comminato per tutta la stagione.
Storia Ultras Napoli
Le origini del tifo organizzato a Napoli risalgono agli anni sessanta. Nel 1972 nacque il gruppo degli Ultras della Curva B (poi CUCB, Commando Ultras Curva B), fondato da Gennaro Montuori;[168] questi ultimi furono i primi a realizzare imponenti scenografie all'interno dello stadio San Paolo. Successivamente diedero alle stampe un proprio giornale e produssero una trasmissione televisiva dedicata al Napoli che viene tuttora trasmessa sulle emittenti locali partenopee; nel corso degli anni, inoltre, diedero vita a diverse iniziative contro la violenza negli stadi, tra le quali l'esposizione dello striscione «La violenza ci divide, il tifo ci affratella». Nel 1986 gli ultras della Curva B fondarono un gruppo di tifose, le Ultrà Girls.Negli anni ottanta nacque anche un altro gruppo di tifose, denominato Ladies Napoli, formato per lo più da docenti. A partire dagli anni '90, il tifo in curva B è profondamente cambiato: Gennaro Montuori (detto Palummella), forse a causa della morte del fratello, lasciò il mondo del tifo causando lo scioglimento del suo gruppo (il CUCB) e dei gruppi minori ad esso collegati.Attualmente i maggiori gruppi della curva B sono i Fedayn E.A.M. 1979 e gli Ultras Napoli. I Fedayn, fondati nel 1979, condividono la mentalità dei tifosi della curva A: proprio per questa comunanza di ideali ci sono stati dei tentativi da parte dei gruppi della curva A di convincere i Fedayn a traslocare nella loro curva. Il loro slogan è E.A.M. (Estranei Alla Massa). Gli Ultras Napoli sono invece formati per lo più da tifosi che non facevano parte del CUCB in quanto non ne condividevano l'ideologia filosocietaria. Oltre a questi, sono presenti i Tifosi del nostro ideale (ex Masseria Cardone) e gli Area Nord (prima entrambi nella A).
La Curva A è invece occupata da numerosi gruppi: Mastiffs, Vecchi Lions, Teste Matte (formata per lo più da tifosi provenienti dai Quartieri Spagnoli), Sud, Bronx, Brigata Carolina, Rione Sanità, Fossato Flegreo. La curva A è quella maggiormente violenta e contestatrice; per questo non è in buoni rapporti con la curva B, più pacifica e folkloristica. Tentativi di riconciliazione tra le due curve sono falliti.
Gruppi Ultras Organizzati Napoli:
- Fedayn EAM 1979
- Masseria Cardone
- Mastiffs
- Brigata Carolina
- Vecchi Lions
- Rione Sanità
- Teste Matte
- Bronx
- Nuova Guardia
- Fossato Flegreo
- Quartieri Spagnoli
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ULTRAS SAMPDORIA
TIFOSERIA BLUCERCHIATA - TIFOSI SAMPDORIANI - GRUPPI ULTRAS SAMPDORIA - SAMPDORIA CLUB
Storia Ultras Sampdoria
Il cuore del tifo blucerchiato è nella Gradinata Sud (la prima, nel 1983, a coprire un'intera gradinata con un unico bandierone), dove sono presenti i principali gruppi organizzati di tifosi. Tra questi Ultras Tito Cucchiaroni e Fedelissimi, che occupano rispettivamente la parte superiore ed inferiore della gradinata. Gli Ultras Tito Cucchiaroni, nati nel 1969 sono uno dei primi gruppi ultras italiani e sono i primi in Italia a utilizzare la denominazione "Ultras"; il loro nome è in omaggio all'attaccante Ernesto "Tito" Cucchiaroni. La nascita dei Fedelissimi risale invece al 1961 tempo in cui era un semplice club. Tra gli altri gruppi attualmente presenti in gradinata vi sono "Rude Boys" (molto attivi nelle battaglie contro il razzismo), "Hell's Angels" (del quartiere di Sampierdarena), "Fieri Fossato" (anch'essi di Sampierdarena), "San Fruttuoso 1987", "Valsecca Group 1991", "Herberts", "Cani Sciolti", "Riviera Blucerchiata", "Sgreuzzi", "Palati Fini", "Irish Clan", "Belli e Gonfi", "Struppa 86" , mentre sono stati attivi per molto tempo in gradinata nord gli "Hawks". Attualmente in Gradinata Nord sono presenti i "Pegi Boys" del quartiere di Pegli
Alla fine degli anni novanta i due principali gruppi di tifosi, fino a quel momento uniti nella passione anche fisicamente, in quanto occupavano entrambi la parte sottostante della gradinata, si spaccarono a causa della partenza della bandiera Roberto Mancini e della retrocessione in Serie B: gli UTC si schierarono a favore del presidente Enrico Mantovani e di conseguenza contro il calciatore, reo di aver abbandonato la squadra in braghe di tela e senza fare incassare alla società i soldi del trasferimento alla Lazio, finiti poi nel suo successivo ingaggio, mentre i Fedelissimi si schierarono contro il Presidente accusandolo di non saper gestire la società.Da allora gli Ultras Tito Cucchiaroni si spostarono nella parte superiore della gradinata, lasciando i Fedelissimi ad occupare la parte centrale della gradinata inferiore.
I tifosi della Sampdoria sono inoltre celebri per le loro organizzate e numerose coreografie che esibiscono in particolare nei derby con i rivali del Genoa.
Ultimamente però, in seguito al "Decreto Antiviolenza", emanato subito dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti, l'ingresso di bandiere e striscioni (gli strumenti di diffusione acustica non possono più entrare in nessun caso) è permesso solo previa autorizzazione emessa dalla questura, alla quale bisogna rivolgersi almeno 7 giorni prima muniti di una descrizione (sia scritta che fotografica) dello striscione o della bandiera che si vuole far entrare; alla luce di questo i gruppi della Gradinata Sud hanno deciso di comune accordo di non piegarsi a tale decreto, lasciando la Gradinata priva di striscioni.
Questa decisione comune va ricordata come una delle rare volte in cui i tifosi italiani hanno lasciato da parte i colori per lottare contro il cosiddetto "modello inglese", che prevede tutte le restrizioni introdotte con il decreto "post Raciti". Secondo gli esponenti dei gruppi Ultras (e non) di tutta Italia, questo decreto mira esclusivamente alla distruzione delle tifoserie organizzate e alle libertà personali, dato che gli scontri tra tifoserie avvengono comunque e non ci sono state battute d'arresto. Ad oggi, la tifoseria sampdoriana è una delle poche in tutta Italia a portare avanti questa battaglia non esponendo più alcun striscione in nessun settore dello stadio.
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ULTRAS BARI CURVA NORD UCN 1976
TIFOSERIA BARESE - TIFOSI BIANCOROSSI - GRUPPI ULTRAS BARI - BARI CLUB
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ULTRAS GENOA
TIFOSERIA GENOANA - TIFOSI GENOANI - GRUPPI ULTRAS GENOA - GENOA CLUB
La tifoseria genoana è attualmente (Serie A 2009-2010) la quarta in Italia come numero di abbonati con 24.200 tessere (record assoluto), è la sesta squadra italiana come media allo stadio (28.958 spettatori) ed è la seconda come percentuale di occupazione degli stadi con il 79,28%.
La Gradinata Nord
Gradinata Nord è il nome del settore dello Stadio Luigi Ferraris di Genova occupato durante le gare casalinghe dai nuclei più accesi della tifoseria organizzata.
Storia Ultras Genoa
L'abitudine dei tifosi genoani di occupare tale settore nacque a partire dagli anni dieci del secolo scorso. Curiosità da notare che dove si trova la gradinata dei tifosi del Genoa, nei primi anni del XX secolo al suo posto si trovava il campo sportivo della società ginnastica Andrea Doria (denominata "La Cajenna"), squadra che diede poi vita all'Unione Calcio Sampdoria, antagonista dei rossoblù. Nel 1909 venne costruito il campo di calcio nel quartiere di Marassi poi inaugurato nel 1911, insieme agli spalti (allora in legno) orientati con l'attuale geometria; nel 1933 lo stadio venne intitolato alla memoria di Luigi Ferraris, ex calciatore genoano morto eroicamente durante la prima guerra mondiale, con la struttura che ospitò tutte le gare dal 1933 al 1987; in vista dei Campionati Mondiali di Calcio del 1990 lo stadio genovese è stato rifatto ex novo (tranne il lato Tribune che conserva la facciata della vecchia struttura).
Da qualche tempo la società genoana ha ritirato la maglia numero 12, assegnandola simbolicamente alla Gradinata Nord, considerata il "dodicesimo uomo in campo".
Dal 1973 fino al 1993 la Gradinata Nord è stata dominata dall'allora principale, se non unico, gruppo ultras genoano: la Fossa dei Grifoni, scioltasi proprio l'anno del centenario della fondazione del Genoa. Attualmente sono diversi i "gruppi" che dominano la gradinata: Genoa Club Ottavio Barbieri (che sul finire degli anni novanta ha raccolto l'eredità della Fossa) e Brigata Speloncia (nata nel 2003 dopo lo scioglimento delle Teste Marotte, il cui eponimo è un tifoso della Fossa morto) sono i principali; a questi si affiancano: Vecchia Sestri, i Via Boselli, Genoa Club Sette Settembre, il Parterre, Gruppo Andrea Verrina (noto con l'acronimo G.A.V.), Brigata Spagna (in onore del tifoso ucciso Vincenzo Spagnolo detto Claudio Spagna), Genoa Club Figgi dö Zena (posizionato nel settore Distinti). Il "Settore 5", situato nelle immediate vicinanze della Gradinata Nord, è occupato dal Genoa Club For Children, associazione attiva dal 2006 con lo scopo di educare bambini e ragazzi tra i 7 ed i 16 anni ad un tifo equilibrato. Il Club ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come l'European Football Supporters Award e l'Oscar del calcio AIC come miglior tifoso dell'anno.
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ULTRAS TORINO
TIFOSERIA GRANATA - TIFOSI DEL TORINO - GRUPPI ULTRAS TORINO - TORINO CLUB
Storia Ultras Torino
I tifosi del Torino FC sono gemellati con i tifosi della Fiorentina. Sono in amicizia con la curva nord dell' Alessandria e, a livello internazionale, hanno buoni rapporti con i tifosi del River Plate, Peñarol, Corinthians, Millwall, Manchester United, Liverpool, Raith Rovers e Celtic Glasgow. Inoltre sono da citare le storiche rivalità con i cugini della Juventus, con la Sampdoria, con la Roma, con l'Atalanta, con il Verona, con il Napoli, con il Perugia, con il Bologna, con il Piacenza, con il Lecce e quella con il Mantova nata dopo i playoff-promozione del campionato di Serie B 2005/2006. Il gemellaggio con il Genoa, il più vecchio e duraturo in Italia, è stato rotto dopo la partita Torino-Genoa del 24 maggio 2009 in cui i granata furono sostanzialmente condannati alla retrocessione dopo la sconfitta per 2-3. L'impegno dei giocatori del Genoa, seppur apparentemente ammirabile per sportività, è apparso agli osservatori più attenti e smaliziati alquanto strano, in considerazione dei rocamboleschi risultati delle settimane prima con le dirette concorrenti per la salvezza del Torino (Bologna-Genova 2-0, Genoa-Chievo 2-2) con un Genoa in piena lotta per la Champions League, che si stava preparando a cedere all'Inter i suoi pezzi pregiati (Thiago Motta e Milito).
Durante la partita di Europa League Fulham 4-1 Juventus, nella curva dei londinesi è apparsa una bandiera del Toro; i granata, per "ringraziare" gli inglesi per l'eliminazione della Juventus dall'Europa e per la presenza della bandiera granata, hanno esposto, in occasione di Modena 0-2 Torino, uno striscione nel settore ospiti con scritto : "Thanks Fulham"
La rivalità con la Juventus è la più sentita: le due squadre danno vita al cosiddetto Derby della Mole. Al 7 marzo 2009 sono 225 (di cui 182 relativi a gare ufficiali) i derby disputati tra Torino e Juventus; il bilancio generale vede la Juventus in vantaggio per 90 vittorie a 74, con 61 pareggi; 340 i goal segnati dalla Juventus, 309 dal Torino. L'incontro più recente è la gara di ritorno del campionato di Serie A 2008/09, Torino - Juventus 0-1 (81' Chiellini).
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ULTRAS FIORENTINA
TIFOSERIA VIOLA - TIFOSI FIORENTINI - GRUPPI ULTRAS FIORENTINA - VIOLA CLUB
Storia Ultras Fiorentina
Il nucleo storico della tifoseria viola è la Curva Fiesole, dove si trovano la maggior parte dei gruppi collettivi e dei Viola club, che, sin dagli anni '70, hanno una condotta non politicizzata e completamente apartitica. Sono testimonianza di ciò le amicizie con curve dagli orientamenti politici opposti. I primi tifosi viola cominciarono ad unirsi nella prima metà degli anni '60, con la nascita di alcuni Viola Club come il Vieusseux ed il 7bello, tuttora presenti nella curva Fiesole; nel 1965 venne costituito il Centro di Coordinamento dei Viola Club. Il più noto gruppo della Fiesole è stato quello degli Ultras Viola. Fondati nel 1973 da Stefano Biagini detto "il Pompa", leader carismatico del tifo fiorentino per lunghi anni, furono costretti allo scioglimento nel 1983, a causa di turbolenti scontri con i tifosi romanisti.[166] Nel 1986, agli Ultras succedette nella leadership del tifo il Collettivo Autonomo Viola, gruppo ancora oggi preminente in Curva Fiesole.
I sostenitori della Fiorentina sono quantificabili in oltre 1,2 milioni in Italia secondo il più recente sondaggio di settore condotto dall'istituto Demos & Pi e pubblicato nel settembre 2010 sul quotidiano la Repubblica: con il 2,1% di preferenze da parte del campione esaminato, il club fiorentino risulta essere il sesto più sostenuto in Italia, a pari merito con il Cagliari.
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ULTRAS CAGLIARI
TIFOSERIA CAGLIARITANA - TIFOSI SARDI - GRUPPI ULTRAS CAGLIARI - CAGLIARI CLUB
Storia Ultras Cagliari
Curva passionale, vivace ma l'insanabile spaccatura tra Sconvolts e Furiosi , assurda vista da fuori, certamente non giova all'unità e alla riuscita del tifo, che risulta discontinuo, visto che i cori si sovrappongono. Servirebbe una maggiore unità d'intenti per il bene della squadra. E' in trasferta che gli ultras cagliaritani danno il meglio, grazie ai numerosi immigrati e simpatizzanti, che danno manforte a Sconvolts e Furiosi, costretti ogni volta ad affrontare trasferte lunghissime, costose e difficoltose, per seguire la propria squadra.
I maggiori gruppi ultras cagliaritani che risiedono nella curva Nord dello stadio "Sant'Elia" di Cagliari sono:
Gruppi principali: Sconvolts, nati nel 1987 e Furiosi ('89)
Altri Gruppi: Vecchio Settore, Gruppo Zargius, Bunker Skin
Informazioni e curiosità sulla curva cagliaritana
Il movimento ultras a Cagliari è caratterizzato dalla netta spaccatura all'interno della tifoseria tra i due gruppi principali, Sconvolts e Furiosi, esistente per diversi motivi, fra i quali il diverso modo di tifare, la diversa mentalità, la diversa gestione dei gemellaggio. Il diverso giudizio sull'operato del tecnico Mazzone, qualche anno fa, fu il motivo principale delle divergenze. Al S. Elia il tifo è così diviso: gli Sconvolts al primo anello, i Furiosi al secondo.(fino alla modificazione del Sant'Elia di quest' anno).
Anche in trasferta i due gruppi occupano porzioni di "settore ospiti" diverse.
Le Vecchie Facce, a fianco dei Furiosi per qualche stagione, sono scomparse dopo la partita di Coppa Italia con l'Ascoli di un paio di estati fa. Ci fu un pestaggio ad opera degli Sconvolts nei confronti delle Vecchie Facce, e da quel giorno non ci sono più, o perlomeno, lo striscione non viene più esposto. Gli Sconvolts '87 dicono che non c'era spazio per un gruppo che aveva come primo punto la politica di estrema destra e non il Cagliari, ma forse, non sopportavano che un gruppo di amici andasse allo stadio ed esponesse lo striscione in allegria e goliardia. Si dice anche che uno delle V.F. fu pestato a Nuoro da una ventina di Sconvolts.
Nel '99 i Furiosi festeggiarono il decennale (sono nati nell'ottobre dell'89 per Cagliari-Barletta) a Roma con un corteo di tre ore, dalla stazione Termini allo stadio, per le vie della città senza scorta. Un gruppo che ha fatto la storia del tifo a Cagliari, superando mille difficoltà, sempre presente in tutti gli stadi italiani, rifiutando aiuti dalla Società. Sono gemellati con bergamaschi, veronesi, foggiani e leccesi.
Gli Sconvolts, il gruppo più numeroso, nato nel febbraio '87, espongono numerosi striscioni che suonano come veri e propri slogan del movimento ultras, come "Essere ultras, esserlo nella mente", "Ovunque...a modo nostro", "Rispetto per gli ultras", "ultras...io ci credo", "Contro chi vogliamo", "Anche repressi combatteremo", "7 giorni su 7 ultras".
Gli Sconvolts, che subentrarono alla Fossa Ultrà e agli Ultrà Cagliari, nacquero in C1, quindi non certo sull'onda dell'entusiasmo. Portarono idee completamente nuove per Cagliari: compattezza di gruppo, ricercatezza nel materiale, una visione elitaria, ritrosia alle relazioni con l'esterno, poche amicizie.
Gravi incidenti si registrarono due anni fa dopo la partita Cagliari-Reggina, quando circa 200 persone (perlopiù Furiosi) tentò l'assalto agli spogliatoi, con lancio di bottiglie, monetine e sassi contro le forze dell'ordine, che replicarono con alcune cariche e con l'uso dei lacrimogeni.
Dura contestazione anche dopo Cagliari-Parma nell'ultimo campionato di A, che decretò la retrocessione matematica dei rossoblù. Un gruppo di ultras all'uscita degli spogliatoi bersagliò i calciatori con fitto lancio di oggetti. Particolarmente presi di mira i giocatori di colore Mboma e Mayelè, fatti oggetto nel corso della partita di cori razzisti. L'ira dei tifosi non risparmiò nemmeno il presidente Cellino e mister Ulivieri, contestato sin dal suo avvento sulla panchina rossoblù. Il pubblico rimpiangeva Tabarez, il predecessore. Furiosi e Sconvolts si ritrovarono uniti nella contestazione. I Furiosi esposero lo striscione "Cellino vendi anche tua moglie".
Nell'estate '99 in occasione di una amichevole tra Cagliari e Torres si verificarono gravi incidenti, stigmatizzati dall'opinione pubblica e dalla carta stampata.
Una rivalità molto sentita nata nei primi anni novanta è quella con i milanisti. Rivalità nata a causa di uno striscione sardo rubato dagli ultras rossoneri: fuori dallo stadio i tifosi cagliaritani hanno cercato in tutti i modi di recuperare lo striscione rubatogli assalendo per più di una volta i milanisti. Durante l’incidenti anche un’auto ha preso fuoco. Solo quando il traghetto dei milanisti ha preso il largo le forze dell’ordine riuscirono a portare la calma.
Non ci sono buoni rapporti con la tifoseria napoletana e padovana. Due anni fa stato qualche contrasto anche con gli empolesi che infatti l’anno passato andarono alla stazione di Pisa ad aspettarli dopo la partita. Ne scaturì uno scontro all’interno della stazione e 2 ultrà empolesi furono denunciati.
Recenti sono gli scontri verificatosi a Terni dove una volta arrivati gli ultras sardi iniziarono una sassaiola nei confronti della curva dei ternani i quali risposero al lancio
In Venezia-Cagliari del febbraio scorso la polizia fece rimuovere il messaggio "Sardi bastardi" esibito dagli Ultras Unione. All'andata i veneziani furono accolti con ostilità. Prima esisteva gemellaggio tra cagliaritani e interisti, adesso non corre buon sangue.
Suggellato due anni fa il gemellaggio coi veronesi, con lo striscione "Vecchie Brigate con voi sarà sempre festa esagerata". La Banda Loma, gruppo di rottura di Verona, non riconosce però nessun gemellaggio.
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ULTRAS ATALANTA
TIFOSERIA BERGAMASCA - TIFOSI ATALANTINI - GRUPPI ULTRAS ATALANTA - ATALANTA CLUB
Storia Ultras Atalanta
Secondo un recente sondaggio, fatto dal quotidiano la Repubblica, la squadra conta di circa 119.000 tifosi in Italia, in cui la grande maggioranza proviene dalla città e dalla provincia.
I primi gruppi di tifo organizzato nacquero verso la metà degli anni '60 quando si formò il primo centro di coordinamento del tifo orobico, denominato Club Amici dell'Atalanta. Prima di allora il tifo come lo si intende al giorno d'oggi era pressochè inesistente.
Il 12 dicembre 1971 durante una trasferta organizzata dal Club Amici, un gruppo di amici decide di creare il primo gruppo organizzato di tifosi nerazzurri: nascono cosi gli Atalanta Commandos che si posizionarono dapprima nella curva Sud dello stadio Comunale e successivamente in curva Nord (ora intitolata a Federico Pisani), luogo in cui si riunisce tuttoggi il tifo atalantino. Il gruppo, di stampo apolitico, porta ad un'innovazione del tifo a Bergamo, con cori e striscioni e basandosi sul concetto della non-violenza. Di anno in anno, l'organizzazione fa sempre più proseliti, e si distingue anche fuori dallo stadio, organizzando partite di calcio,camminate,pullman propri e distribuendo un giornalino per diffondere la "mentalità" ultras.
Pochi anni più tardi, sull'esempio dei Commandos, nascono nuovi gruppi in curva Nord; tra i più importanti citiamo il gruppo Ultras-Fossa(di stampo meno pacifista del precedente), gli Sbandati e le Brigate Neroazzurre.
Quest'ultime, nacquero da uno costola degli stessi Commandos, nei quali non condividevano l'eccessiva moderatezza, dando un'impronta più trasgressiva. Da qui in avanti, per le Brigate inizia un ascesa continua che le porterà in breve tempo a diventare uno dei club ultrà più ammirati e rispettati di tutta Italia.
La nuova mentalità favorevole allo scontro trova molti consensi, soprattutto tra gli ultrà più giovani, il che portò ad una profonda divisione all'interno della curva e negli stessi gruppi. Nacquero cosi le prime tensioni e i primi scontri con gli altri gruppi di tifosi, su tutti quelli del Genoa, del Torino, e delle milanesi. Più avanti, si andranno ad inasprirsi i rapporti anche verso altre tifoserie diffondendo in tutto lo Stivale la fama di tifoseria "calda".
Agli inizi degli anni '80 il tifo a Bergamo è in una fase cruciale di profondo cambiamento: si sta progressivamente spostando verso la linea più dura ed estrema portata avanti dalle Brigate (che nel frattempo avevano assorbito il gruppo degli Ultras) e che in poco tempo era diventato il gruppo leader della Nord.
Il 14 ottobre 1982, dopo un declino dovuto all'escalation del nuovo modo di tifare, vengono sciolti ufficialmente i Commandos.
Nel 1983 nascono nuovi gruppi da una serie di scissioni nelle Brigate e che poco più tardi si uniranno per formare un nuovo gruppo che segnerà, negli anni seguenti, la storia del mondo ultrà italiano: i Wild Kaos. Il motivo della scissione dal gruppo più importante della tifoseria bergamasca era lo stesso che aveva comportato la separazione dai Commandos: troppo poco casino.
Per quasi vent'anni, questi due gruppi (Brigate e Kaos) hanno retto le redini della Nord sebbene non ci fossero sempre stati buoni rapporti tra le due compagini. Questi attriti erano dovuti soprattutto alle diverse ideologie politiche (le Brigate erano storicamente di sinistra, mentre i Kaos erano filoleghisti); in parecchie situazioni i due gruppi sono anche venuti alle mani. Diventa molto sentito in questo periodo, il derby lombardo contro il Brescia che portò a numerosi episodi di violenza prima, durante e dopo la partita.
Nei primi anni del nuovo millennio questi gruppi organizzati si sciolsero e, complici leggi molto restrittive, il fenomeno-violenza è andato diminuendo sempre più.
Attualmente in Curva Nord, l'unico gruppo di tifo organizzato rimasto sono i Dell'Atalanta Supporters, gruppo nato da ex-membri di Bna e Wild Kaos con l'intento di unificare il tifo bergamasco sotto un'unica entità apolitica, in modo da rilanciare la Nord.
Da segnalare, le numerose iniziative che la tifoseria ha portato e porta avanti: oltre alle coreografie, manifesti e giornalini, dal 2002 è diventata d'abitudine tradizionale la Festa della Dea: una festa popolare a base di musica, cucina nostrana con l'intrattenimento di protagonisti nerazzurri contemporanei e non.
In Curva Sud, negli ultimi anni, ex membri delle Bna, insieme ad altri sottogruppi formano il gruppo Forever Atalanta.
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ULTRAS PARMA
TIFOSERIA GIALLOBLU' - TIFOSI CROCIATI - GRUPPI ULTRAS PARMA - PARMA CLUB
Storia Ultras Parma
La tifoseria del Parma è composta da varie associazioni: il Centro di Coordinamento dei Parma Club (che riunisce la maggior parte dei club) e l'Associazione Petitot. Il gruppo ultras locale è denominato Boys Parma ed è stato fondato nel 1977.
Allo Stadio "Ennio Tardini" di Parma gli ultras e i sostenitori più caldi del tifo gialloblù occupano la curva Nord che dal 4 maggio 2008 è intitolata a Matteo Bagnaresi, ragazzo appartenente ai Boys Parma tragicamente deceduto il 30 marzo 2008 in un autogrill sull'autostrada A21 Piacenza-Torino, mentre si recava a Torino per assistere a Juventus-Parma.
I Boys Parma 1977 sono attualmente gemellati con gli Ultras Tito Cucchiaroni (Sampdoria), con i Rangers e con i Desperados (Empoli).
In passato ci sono state amicizie con gli ultras del Barletta, del Cesena, dell'Hellas Verona (Brigate e Inferno) e dello Spezia, nonché buoni rapporti poi sfociati in accese rivalità con il Modena ed il Piacenza.
Storico il campanilismo con i cugini della Reggiana e del Bologna, mentre, con il passare degli anni, si è sviluppata un'aspra rivalità con la Juventus e con altre tifoserie di squadre importanti come Roma, Fiorentina e Genoa.
Nonostante la differenza di categorie è rimasta una forte rivalità con le tifoserie di Carrarese e Cremonese.
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ULTRAS UDINESE
TIFOSERIA FRIULANA - TIFOSI FRIULANI - GRUPPI ULTRAS UDINESE - UDINESE CLUB
Storia Ultras Udinese
L'Udinese Calcio ha numerosi tifosi sia in Italia che all'estero, la squadra infatti è seguita da oltre 4 milioni di Friulani sparsi per il globo, che per sentirsi un po' a casa seguono le partite delle zebrette.
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ULTRAS LIVORNO
TIFOSERIA LIVORNESE - TIFOSI LIVORNESI - GRUPPI ULTRAS LIVORNO - LIVORNO CLUB
Storia Ultras Livorno
Il primo movimento Ultras Livornese nasce nel 1976,sotto il nome di Ultras Livorno 1976,seguito l'anno successivo dagli Ultras Fossa 1977.Negli anni successivi nascono altri gruppi tra cui Magenta,Fedayn,Sbandati,Gruppo Autonomo.Tutti gruppi che nei primi mesi del 1999 finiranno per unirsi,sotto il nome di Brigate Autonome Livornesi.A quel punto erano rimasti due gruppi in curva Nord:le BAL e i North Kaos.La mitologia curvaiola vuole che i North Kaos fossero un gruppo di destra,ma l'unica infiltrazione fascista a Livorno è stato un gruppo chiamato Legione,subito cacciato.
Dal 2007 però, le Bal non esitono neanche in maniera "non ufficiale" ("Fino all'ultimo bandito" era lo striscione usato dalle stesse dopo l'autosciolgimento) e la curva Livornese si è spaccata in due gruppi Vecchie Origini Livornesi1915 e Visitors 1312.Dalla finale play-off,cè stato il ritorno di un gruppo del passato in Curva,i Fedayn.
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ULTRAS LECCE
TIFOSERIA SALENTINA - TIFOSI LECCESI - GRUPPI ULTRAS LECCE - LECCE CLUB
Storia Ultras Lecce
Il Lecce è molto popolare in tutto il Salento, quindi anche in buona parte della provincia di Brindisi e della provincia di Taranto. Sostengono la squadra anche i numerosi emigranti salentini residenti nell'Italia centrale e settentrionale o all'estero.
La sede storica dei tifosi organizzati del Lecce, gli Ultrà Lecce, è la Curva Nord dello Stadio Via del Mare. Un altro gruppo storico è la Gioventù, che ha sede nella Curva Sud. I tifosi del Lecce sono gemellati da molti anni con i tifosi del Palermo e spesso tale solidarietà porta i tifosi delle due squadre ad esibire bandiere della compagine amica durante le partite.
La rivalità sportiva più accesa riguarda il Bari.
Altre rivalità molto sentite sono quelle con Napoli, Torino, Salernitana, Taranto, Sampdoria e Reggina.
Il 18 settembre 2004 l'Unione Sportiva Lecce, nella persone dell'allora presidente Rico Semeraro, ha dedicato la maglia numero 12 ai tifosi salentini. La maglia è stata consegnata ai tifosi da tutta la squadra di quella stagione, che vedeva Cristian Daniel Ledesma come capitano. I tifosi del Lecce rappresentano simbolicamente il 12º uomo in campo.
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ULTRAS BRESCIA
TIFOSERIA BRESCIANA - TIFOSI BRESCIANI - GRUPPI ULTRAS RONDINELLE - BRESCIA CLUB
Storia Ultras Brescia
Il primo gruppo organizzato nacque agli inizi degli anni '70 col nome 21+ (questo nome derivò dal numero dei soci fondatori, che erano appunto 21).
Nel 1979 furono invece fondati gli Ultras Brescia (conosciuti anche come "U*BS"), gruppo che ha guidato la Curva Nord del Rigamonti e che si è reso famoso negli anni per essere stato un gruppo molto turbolento. Numerosi episodi videro protagonisti i tifosi bresciani con i rispettivi rivali, ma è soprattutto con le forze dell'ordine che ci furono i maggiori scontri.
Con lo scioglimento degli Ultras Brescia si è creata una divisione nella tifoseria organizzata, in curva Nord sono presenti i Brescia 1911 ed il gruppo dei Brixia. In curva Sud sono presenti i Brescia Curva Sud ed il gruppo Sezione.
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ULTRAS SALERNITANA
TIFOSERIA SALERNITANA - TIFOSI SALERNITANI - GRUPPI ULTRAS SALERNITANA - SALERNITANA CLUB
Storia Ultras Salernitana
La Salernitana vanta una delle tifoserie più calorose nell'Italia meridionale: ad esempio, secondo i dati relativi al campionato di Serie B 2008-2009 i granata hanno avuto una media di 11.441 sostenitori a partita, che è risultata seconda soltanto a quella del Bari in quell'anno vincitore del torneo e promosso in A (15.345), e superiore a quella del Siena (11.026), che in quella stagione (e in molte altre precedenti) ha militato in massima serie. Nonostante il deludente campionato della stagione successiva (2009-2010) in cui la squadra si è classificata ultima con 23 punti di distacco dalla penultima, la tifoseria granata ha fatto registrare in quell'anno una media di 6.199 spettatori a partita, classificandosi all'ottavo posto tra tutte le tifoserie della Serie B. Negli anni novanta e nei primi anni Duemila, inoltre, quella granata fu una delle tifoserie più stimate in Italia.
La tifoseria della Salernitana, durante gli anni ottanta, ha potuto siglare un rapporto di forte amicizia con le tifoserie di Bari e Reggio Calabria, e nel 1997 anche con la tifoseria del Brescia. In passato c'è stato anche un gemellaggio con i perugini, poi interrotto alla fine del campionato di Serie B 1995-1996 e sfociato in odio profondo, tra sfottò e scontri tra le due tifoserie: secondo i tifosi della Salernitana, infatti, è a causa delle decisioni arbitrali di quella stagione se il Perugia è potuto salire in Serie A a scapito del club campano. Nel corso degli anni di militanza in Serie C i sostenitori granata hanno intrattenuto anche patti di forte amicizia con Barletta, Andria, Monopoli e con i tifosi della Paganese. C'è invece un accordo reciproco di rispetto e "non belligeranza" tra granata e milanisti, blucerchiati, torinisti, aretini, ravennati e spezzini. Il 13 settembre 2010 il rapporto di amicizia con i tifosi paganesi si ruppe durante l'incotro valido per la 4ª giornata di Lega Pro Prima Divisione 2010-2011 in seguito ad una lite tra le rispettive tifoserie (con un bilancio di quattro paganesi rimasti feriti).
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ULTRAS REGGINA
TIFOSERIA REGGIO CALABRIA - TIFOSI REGGINA - GRUPPI ULTRAS REGGINA - REGGINA CLUB
Storia Ultras Reggina
La maggior parte dei tifosi della Reggina proviene dalla città e dai dintorni. Tuttavia la squadra amaranto è molto popolare in tutta la Calabria e tra gli emigranti calabresi stabilitisi nel nord dell'Italia. Tifosi della Reggina, soprattutto emigrati calabresi, sono presenti anche all'estero: l'unico club ufficiale di tifosi con sede all'estero è in Svizzera ma sono molti i tifosi in Canada e Nord America, Germania, Malta ed Australia. In passato, grazie alla presenza in squadra del calciatore giapponese Shunsuke Nakamura tra il 2002 al 2005, molti furono i simpatizzanti in Giappone. La tifoseria della Reggina vinse per due anni consecutivi (1999 e 2000) il premio come miglior tifoseria organizzata di tutta l'Italia. In Curva sud i principali gruppi sono stati: C.U.C.N., Boys, Irriducibili, Nuova Guardia, Ultras Gebbione.
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ULTRAS HELLAS VERONA
TIFOSERIA VERONESE - TIFOSI VERONA - GRUPPI ULTRAS VERONA - HELLAS VERONA CLUB
Storia Ultras Hellas Verona
Il più noto gruppo ultras organizzato a seguito dell'Hellas Verona sono le Brigate Gialloblu; formatesi nel 1971 e diventati in pochi anni uno dei gruppi più importanti nel panorama italiano delle tifoserie organizzate e auto-scioltesi il 14/11/1991.
Nonostante oggi questo gruppo non esista più, in pratica tutti i tifosi più accesi del Bentegodi, qualche migliaio, sentono di appartenervi o di originarsi da loro. Dall'esposizione di bandiere originali ai cori goliardici, le Brigate Gialloblu (e i tifosi del Verona in generale) si sono guadagnate la fama di uno fra i gruppi più originali, appassionati, violenti e odiati d'Italia. Inoltre bisogna ricordare che già da quel periodo, e tuttora, la curva del Verona appare prettamente di stampo inglese nella mentalità, nei cori, nel modo di vestire e nel modo di vivere la partita. Questo è uno dei fattori principali che la distingue dal resto delle tifoserie italiane.
La maggioranza dei sostenitori del Verona separavano l'impegno sportivo da quello politico, e gruppi con connotazione di destra (Gioventù Scaligera,Verona Front, Hellas Army) o di sinistra (Rude Boys) coesistevano nelle Brigate Gialloblu, anche se effettivamente è sempre esistita una tendenza a destra. Allora come oggi, anche se in maniera ridotta, le Brigate Gialloblu si distinguevano per comportamenti senza compromessi, volti a provocare gli avversari e causare disordini ad ogni costo. Una particolarità che può avallare l'esistenza congenita di un legame tra le Brigate Gialloblu e gli estremismi politici sta proprio nel nome del gruppo, ufficialmente ispirato da quello delle Brigate Rosse.
Il ripetersi di incidenti per tutti gli anni 70 e la violenza degli scontri degli anni 80 suscitarono l'attenzione dei media che misero alla berlina Verona. I fondatori e il nucleo portante delle Brigate Gialloblù fecero il possibile per evitare che le nuove generazioni emulassero le gesta dei più estremisti, tuttavia nel 1991 fu presa unanimemente la decisione di sciogliere il gruppo per non dover scendere a patti con nessuno, dopo diverse minacce di chiudere lo stadio e dopo che il gruppo delle Brigate Gialloblu venne messo fuori legge dalla polizia.
I tifosi dell'Hellas Verona sono gemellati con i sostenitori della Fiorentina. Un gemellaggio molto sentito, uno dei primi nella storia del calcio italiano. Gemellaggio storico ormai ultratrentennale, che va ben oltre la politica, e per questo sempre più solido. Incredibile fu l'accoglienza riservata dai "viola" ai tifosi veronesi lo stesso anno che si sciolsero le Brigate Gialloblù: tutta la curva Fiesole fece parte di una coreografia con cartoncini gialli e blu e con due striscioni che recitavano: "Venti anni di storia non si cancellano...onore alle B/=\G" e "B/=\G: muore il nome...ma la vostra stella brillerà per sempre nel nostro cielo".
Altro gemellaggio della Curva Sud veronese è quello con i tifosi della Sampdoria: amicizia che dura da più di vent'anni. Il Verona di Bagnoli nella stagione 1984-1985 venne accolto a Genova dagli UTC (Ultras Tito Cucchiaroni), il gruppo leader della curva blucerchiata, con uno striscione che recitava "Benvenuti Campioni d'Italia". Poi vi è un gemellaggio con la Triestina e ci sono buoni rapporti, ma non un vero e proprio gemellaggio, con la tifoseria della Lazio.Altro gemellaggio è quello col Chelsea.
Le rivalità più sentite dei gialloblu sono con, Vicenza, Genoa, Atalanta, Brescia, Napoli, Roma, Venezia ; inoltre i tifosi dell'Hellas hanno accese rivalità con la Juventus, il Milan (molto sentita da entrambe le parti) e l'Inter, i tre maggiori club del calcio italiano. Amicizia con i tifosi dell'Aberdeen, con quelli del Kaiserslautern e con gli ora sciolti "Boulogne Boys" del PSG.
Per quanto riguarda i rapporti con il Chievo anche se le due tifoserie non si amano, non sono mai successi disordini nelle passate stracittadine.
Il giocatore preferito di tutti i tempi dai tifosi gialloblù rimane senza dubbio Preben Elkjær Larsen che con le sue giocate e con la grinta di un gruppo eccezionale ha dato alla città di Verona uno storico e memorabile scudetto. Anche Gianfranco Zigoni è rimasto nel cuore dei tifosi veronesi: ancora oggi il suo nome viene scandito a gran voce in diversi cori della Curva scaligera.
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ULTRAS MESSINA
TIFOSERIA MESSINESE - TIFOSI MESSINA - GRUPPI ULTRAS MESSINA - MESSINA CLUB
Storia Ultras Messina
Il Messina vanta un grosso bacino di utenza. Il primo tifo organizzato nasce nel 1973 con la fondazione dei Fedelissimi. Gli altri gruppi ultras di Messina sono Gioventù Giallorossa 1980, NOCS 1983, Uragano Cep, Ultras 90, Lions 1997.
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ULTRAS FOGGIA
TIFOSERIA FOGGIANA - TIFOSI FOGGIANI - GRUPPI ULTRAS FOGGIA - FOGGIA CLUB
Storia Ultras Foggia
Il calcio a Foggia è stato sempre uno sport seguitissimo, che ha portato la città alla ribalta nazionale soprattutto negli anni di Zdenek Zeman. La squadra può contare sul sostegno della tifoseria di tutta la provincia e su vari club e sezioni di gruppi ultras sparsi per l'Italia, in particolare al Nord.
La tifoseria del Foggia è storicamente gemellata con quella del Cagliari e con quella del Monza. Principale rivalità è invece quella con il Bari: le due squadre danno vita al cosiddetto derby d'Apulia.
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ULTRAS PESCARA
TIFOSERIA PESCARESE - TIFOSI PESCARA - GRUPPI ULTRAS PESCARA - PESCARA CLUB
Storia Ultras Pescara
A Pescara il calcio è sempre stato uno sport molto seguito, con un gran numero di tifosi sia nelle partite casalinghe che nelle trasferte (memorabile i 40mila a Bologna). Il gruppo storico e principale della tifoseria è quello dei "Pescara Rangers", nati nel 1976. Altri gruppi sono i "Bad Boys", nati nel 1985, e i "Cherokee", nati nel 1987 e confluiti nel 1998 nei "Pescara Rangers".
La maggior parte dei tifosi proviene dalla città e dai dintorni: la squadra è molto popolare in tutto l'Abruzzo e anche tra gli emigrati abruzzesi stabilitisi nel centro e nel nord dell'Italia. Tifosi del Pescara, in prevalenza emigranti abruzzesi all'estero: l'unico club ufficiale di tifosi con sede all'estero è in Francia, ma sono molti i tifosi in Germania, Svizzera e Canada.
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ULTRAS CATANIA
TIFOSERIA CATANESE - TIFOSI CATANESI - GRUPPI ULTRAS CATANIA - CATANIA CLUB
Storia Ultras Catania
Il tifo organizzato catanese nasce nel 1979 attorno al gruppo organizzato della Falange d'Assalto Rossazzurra, che si posizionò nella Curva Nord, seguito dalla formazione di altri gruppi quali Onda d'Urto e Giovani Rossoazzurri (alla fine degli anni ottanta), posizionatisi nella Curva Sud.
Negli anni ottanta rimane memorabile la trasferta organizzata per lo spareggio contro la Cremonese per la Serie A disputato nel giugno del 1983, quando 40.000 catanesi si recarono allo Stadio Olimpico di Roma.
Nel 1991 alcuni ultras si spostarono dalla Nord alla Sud e fondarono il gruppo Primo Amore, poi ribattezzato Irriducibili, col quale si diede una svolta alla tifoseria che da allora sarà sempre presente in qualunque trasferta di qualsiasi categoria.
Altro momento importante fu quello della retrocessione a tavolino in Eccellenza nel 1993 per inadempienze finanziarie. Nel 1994, infatti, il presidente Franco Proto cercò di approfittarne trasferendo il titolo della Leonzio da Lentini a Catania, dando vita all'Atletico Catania. Tuttavia i supporters rossazzurri, nonostante il Catania militasse ben due categorie più in basso, rifiutarono la presenza di una seconda squadra rendendo vano il progetto del presidente Franco Proto, che naufragò nel giro di pochi anni.
Alla fine degli anni novanta le nuove leve del tifo catanese cresciute negli anni del CND e della Serie C2 diedero vita al gruppo A Sostegno di una fede. In quegli anni la Curva Nord dello stadio catanese divenne una delle più calde e colorate d'Italia, contribuendo alle ritrovate fortune della squadra rossazzurra. Non sono mancati nel tempo incidenti con tifoserie avversarie, spesso dovuti alla presenza assidua di tifosi catanesi in tutte le trasferte, con i quali i vari gruppi ultras delle squadre di casa cercavano di "confrontarsi". Vi sono stati episodi tragici come la morte del tifoso messinese Antonino Currò, e soprattutto della sera degli scontri di Catania, datata 2 febbraio 2007, in cui perse la vita l'ispettore Filippo Raciti dopo scontri tra ultras e forze dell'ordine. Dopo questo tragico evento le misure di sicurezza dello stadio sono state radicalmente cambiate, e il Massimino può ormai ritenersi uno degli stadi più sicuri d'Italia.
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ULTRAS PALERMO
TIFOSERIA ROSANERO - TIFOSI PALERMITANI - GRUPPI ULTRAS PALERMO - PALERMO CLUB
Storia Ultras Palermo
Secondo un recente sondaggio la squadra conta circa 1.470.000 tifosi in Italia, posizionandosi all'interno della top ten tra le squadre italiane con più tifosi.
La maggior parte dei tifosi del Palermo proviene dalla città e dai dintorni. Tuttavia la squadra rosanero è molto popolare in gran parte della Sicilia occidentale e tra gli emigranti siciliani stabilitisi nel nord dell'Italia, risultando una delle compagini con più seguito di sostenitori nelle partite in trasferta.
I tifosi del Palermo, soprattutto emigrati siciliani, sono presenti anche all'estero, soprattutto in Nord America. Alcuni tifosi del Palermo che vivono a Solingen, in Germania, hanno anche fondato una squadra che si chiama "FC Rosaneri" e che milita attualmente in Kreisliga B.
I tifosi del Palermo sono legati a quelli del Lecce da un pluriennale gemellaggio che induce molti tifosi delle due squadre a sventolare vessilli dell'altra squadra durante le partite. Questo gemellaggio ha resistito, consolidandosi, anche a una delicata partita spareggio per la promozione in Serie A, nel 2003, terminata 3-0 per i salentini. L'incontro, giocato all'ultima giornata del campionato, avrebbe deciso la promozione in massima serie di una delle due squadre, promozione andata al Lecce in virtù della vittoria conseguita. A parte questo storico gemellaggio ce ne sono altri tenuti in vita da singoli gruppi della Curva Nord: quello con i tifosi del Napoli (amicizia con le Brigate Rosanero e con il Borgo Vecchio Sisma), quello con i tifosi della Roma (amicizia con i Warriors Ultras Palermo) e quelli con i tifosi del Siracusa, del Padova e del Cesena.
In Curva Nord i principali gruppi sono, oltre ai già citati Warriors Ultras Palermo e alle Brigate Rosanero, gli Ultras Curva Nord e il Borgo Vecchio Sisma; concludono il quadro i Boys Zen, il Club Filiciuzza, i Warriors Arenella, il Club Carini, le Brigate Uditore e gli Angeli della Nord. In Curva Sud il gruppo organizzato è quello degli UCS - Ultras Curva Sud.
La rivalità storica e più sentita è col Catania, al punto da rendere frequenti gli scontri tra le due tifoserie in occasione del Derby di Sicilia. Tale rivalità nasce nel 1902 allor quando si giocavano le prime amichevoli, per acuirsi negli anni ottanta quando il Palermo perse a tavolino il derby col Catania alla "Favorita" imponendosi però sul campo con gol di Giampaolo Montesano. L'apice si raggiunse però il 2 febbraio 2007 agli scontri di Catania durante i quali l'ispettore capo di polizia Filippo Raciti perse la vita.
Le altre rivalità, meno sentite rispetto a quella con i rossoazzurri, sono quelle con Messina, Bari, Crotone e Fiorentina.
Con i giallorossi tutto nacque durante la stagione 2000-2001, dove Palermo e Messina lottavano testa a testa per il primo posto nel campionato di Serie C1 girone B: poiché il Palermo riuscì a guadagnare vantaggio rispetto alla rivale, il presidente giallorosso dell'epoca insinuò che i rosanero stessero ricevendo dei favoritismi arbitrali, accusando così sia la parte arbitrale, sia la società rosanero.
Con il Bari la rivalità nacque a causa della radiazione del Palermo nel 1985 voluta dal presidente dei pugliesi Antonio Matarrese, da questa rivalità nasce proprio il legame con i leccesi, anch'essi profondamente in contrasto con i baresi.
Il numero degli abbonati allo stadio non ha mai superato la decina di migliaia fino alla stagione 2003-2004, ultimo anno di Serie B dell'era Zamparini. In seguito, nella stagione 2004-2005 in Serie A, i tifosi rosanero hanno fatto registrare il record di abbonamenti staccati: quasi 33.000, cioè l'intera capacità dello Stadio Renzo Barbera.
La mascotte ufficiale della squadra è Kurò, un aquilotto con una maglietta numerata 04, anno del ritorno in Serie A della squadra (2004).
Prima dell'inizio della stagione 2009-2010, la società ha ritirato la maglia numero 12 in segno di riconoscimento verso i tifosi palermitani, considerati il 12º uomo in campo.
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ULTRAS PADOVA
TIFOSERIA PADOVANA - TIFOSI PADOVANI - GRUPPI ULTRAS PADOVA - PADOVA CLUB
Storia Ultras Padova
Il Padova conta alcuni gruppi organizzati di tifosi. I primi sono gli ACP 1910 - ULTRAS PADOVA, poi ci sono anche i Juventude PD, Fronte Opposto, questi ultimi schierati politicamente ad estrema destra. In passato ne sono esistiti molti altri (tra di essi lo storico gruppo degli HAG - Hell's Angels Ghetto) che per vari motivi oggi non esistono più o si sono fusi dando vita ad altri gruppi.
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ULTRAS PIACENZA
TIFOSERIA PIACENTINA - TIFOSI PIACENTINI - GRUPPI ULTRAS PIACENZA - PIACENZA CLUB
Storia Ultras Piacenza
La tifoseria piacentina è gemellata con quella del Pergocrema, che attualmente milita nel campionato di Prima Divisione; tale gemellaggio è nato a causa della comune inamicizia verso la Cremonese. La rivalità più accesa e storica è riservata proprio alla Cremonese, con il quale si disputa il cosiddetto Derby del Po. L'altra forte rivalità è rappresentata dalla Reggiana, la cui tifoseria è peraltro gemellata con quella della Cremonese.
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ULTRAS SIENA
TIFOSERIA SENESE - TIFOSI SENESI - GRUPPI ULTRAS SIENA - SIENA CLUB
Storia Ultras Siena
Gemellaggi
Pistoiese
Rivalità
Roma: I precedenti di Siena-Roma sono tutt'altro che amichevoli, due volte partita sospesa per lancio di fumogeni da parte dei tifosi romanisti, alcuni feriti da arma da taglio e in qualche occasione nella curva sud di Roma, sono comparsi striscioni minatori contro i tifosi del Siena. Il 13 settembre 2009 i sostenitori senesi in un Siena-Roma 1-2 intonarono cori offensivi nei confronti del suocero di Daniele De Rossi, Massimo Pisnoli, ucciso l'anno precedente, e dello stesso giocatore. A questo episodio non corrisposero comunque atti di violenza[2]. Gli attriti tra la tifoseria e il giocatore nacquero nel 2003-2004 quando il calciatore romano causò un grave infortunio ad Andrea Ardito, allora giocatore senese.
Fiorentina: La partita con la Fiorentina è chiamata "derby guelfi-ghibellini", dovuta alle due storiche battaglie tra le città; quella di Monteaperti del 1260 (esaltata dai ghibellini senesi) e quella di Colle di Val d'Elsa del 1269 (esaltata dai guelfi fiorentini allora alleati dei colligiani). Bisogna aggiungere che la provincia di Siena è quella con il maggior numero di viola club (dopo la provincia di Firenze), trasformando le sfide Siena-Fiorentina anche in una sorta di "derby nel derby", come se Siena città giocasse contro Siena provincia.
Grosseto: Rivalità calcistica che si è sviluppata in continuità con la rivalità storica tra la città del Palio e il capoluogo maremmano, già esistente in epoca medievale, essendo Grosseto sottomessa a Siena sino alla caduta della Repubblica senese.
Arezzo: Rivalità storica che ha radici nel Medioevo. Siena, nel 1269 fu sconfitta dai guelfi colligiani e fiorentini nella battaglia di Colle di Val d'Elsa. Questa sconfitta la portò ad abbandonare lo schieramento ghibellino, diventando guelfa e scatenando le ire degli aretini ghibellini, che chiamarono "traditori" i senesi. Venti anni dopo (1289), nella famosa battaglia di Campaldino, Siena guelfa, alleata di Firenze, sconfisse Arezzo ghibellina.
Livorno: Rivalità sentita fin dagli anni '80, tutt'oggi si svolge in atmosfera militarizzata.
Empoli: Da sempre, forte antipatia da entrambe le parti. Molti gli episodi di violenza che hanno portato ad arresti e denunce dopo gli scontri tra le due tifoserie.
Cosenza: Rivalità nata nel 2003 quando il Siena salì in serie A e il Cosenza retrocesse. A Cosenza i senesi rubarono uno striscione cosentino, a Siena i calabresi rubarono alcune bandiere delle Contrade senesi. Nell'agosto del 2008 durante l'amichevole estiva a Norcia tra Cosenza e Siena si sono verificati aspri incidenti che hanno visto protagonisti gli ultras calabresi, anconetani, livornesi e ternani (uniti dall'ideologia politica) assalire con bottiglie di vetro piene di sassi, con ombrelloni e con bombolette spray urticanti gli ultrà senesi.
Frosinone: Violenti scontri con i ciociari si verificarono nell'aprile 1982 a Siena, nel campionato di Serie C2. Gli incidenti si estesero anche al centro storico senese. Da allora le tifoserie non si sono più incontrate.
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ULTRAS TRIESTINA
TIFOSERIA TRIESTE - TIFOSI TRIESTINI - GRUPPI ULTRAS TRIESTINA - TRIESTINA CLUB
Storia Ultras Trieste
La tifoseria alabardata è concentrata in massima parte nella provincia di Trieste, pur essendoci un certo seguito anche nel monfalconese, nel goriziano e nell'isontino. Ovviamente la squadra viene seguita con affetto anche dai molti giuliani emigrati nel mondo. Tra i tifosi illustri dell'Alabarda c'è da ricordare il poeta triestino Umberto Saba che, innamorato del gioco del calcio proprio grazie alle sue frequentazioni allo stadio di Valmaura, dedicò una serie di poesie a questo sport e alla Triestina in particolare.
Vi è un Centro di Coordinamento dei Triestina Club, fondato nel 1974, che riunisce 35 club di tifosi. Edita un periodico, Il Tifone Rossoalabardato, che viene distribuito gratuitamente presso lo stadio Rocco in occasione delle gare interne della Triestina.
Gli Ultras Trieste, nati nel 1976 dando inizio al movimento ultras a Trieste, di fatto non esistono più dal 2008 circa, visto che per problematiche varie, non si sentivano più di portare il loro nome in giro per l'Italia. La curva Furlan, fulcro del tifo alabardato, non ha più né capi, né padroni, ma soltanto un manipolo di volenterosi ragazzi che credono ancora in questa squadra e cercano di portare avanti il discorso ultras, nella Curva Stefano Furlan (sud) dello Stadio Nereo Rocco. L'orientamento politico della curva è prevalentemente di destra. Gli Ultras Trieste, nel loro primo anno di vita, occupavano la gradinata del vecchio e glorioso Stadio Giuseppe Grezar, nel 1977 presero poi posto nella curva nord del vecchio impianto. Mantennero questa postazione fino al trasferimento nello Stadio Nereo Rocco, avvenuto nella stagione 1992-1993.
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ULTRAS ASCOLI
TIFOSERIA ASCOLANA - TIFOSI ASCOLANI - GRUPPI ULTRAS ASCOLI - ASCOLI CLUB
Storia Ultras Ascoli
Come prima squadra marchigiana a raggiungere la serie A, capace di disputarvi 16 campionati, l'Ascoli Calcio ha conquistato un numero ragguardevole di tifosi in varie altre zone della regione, fino al remoto Pesarese. A sua volta il nord dell'Abruzzo conta un nutrito numero di sostenitori bianconeri. Anche per questo motivo l'Ascoli degli anni d'oro riusciva a riempire uno stadio di 30.000 posti, nonostante le piccole dimensioni della città. A contrastare la diffusione del tifo ascolano sono nelle Marche soprattutto le città di Ancona e San Benedetto del Tronto, che possono a loro volta contare su società di rilevante tradizione sportiva. Molti sostenitori provengono anche dalla provincia di Fermo, il cui capoluogo ha però una forte rivalità anche extrasportiva con Ascoli Piceno.
Rivalità
Le maggiori rivalità sono vissute con l'Ancona e la Sambenedettese. Il derby Ascoli-Samb è il più sentito per ovvie ragioni di continuità geografica, sebbene manchi negli incontri ufficiali da oltre un ventennio. Lo storico attrito tra le due tifoserie è stato anche all'origine di un episodio tragico nel 1986, quando all'uscita di un noto locale due gruppi di tifosi vennero pesantemente a contatto; a farne le spese fu un giovane ultrà rossoblù che morì per i postumi di una coltellata all'addome. Negli anni della serie C1 si è ridestata anche la rivalità con la Fermana, contornata del resto di motivazioni politiche per via della proposta (e poi attuata) istituzione della provincia di Fermo.
Storia della tifoseria organizzata
I primi gruppi della tifoseria organizzata ascolana emersero all'inizio degli anni 1970. Nel 1974, con la promozione in serie A, si formò il Settembre Bianconero, nel quale confluirono i gruppi preesistenti. I primi anni di militanza del Settembre si contraddistinsero, soprattutto al Del Duca, per una serie di gravi scontri con le tifoserie avversarie, soprattutto quelle della Fiorentina, del Torino, della Roma, della Lazio e della Ternana. I viola in particolare furono al centro di violenti scontri in Curva Sud alla prima trasferta. La curva divenne poi il settore dei tifosi di casa,[8] mentre in precedenza i più caldi si concentravano piuttosto in Curva Nord.
Nella prima metà degli anni 1980 il Settembre Bianconero strinse un gemellaggio con la curva veronese, ma esso si sciolse in capo a soli cinque anni: una frangia della tifoseria veronese non aveva accettato di buon grado l'amicizia, spingendosi a levare cori ostili al grido di “terroni” verso gli ascolani. Nel 1994 le due tifoserie vennero infine allo scontro, dopo che gli ultrà veronesi ebbero sottratto lo striscione del Settembre agli ascolani recatisi in trasferta.
Nel 1983 si formarono i Black Warriors che affiancarono il Settembre Bianconero come asse portante della tifoseria organizzata.
Nel settembre 1988 il Del Duca fu teatro di un evento luttuoso. Nel dopopartita di Ascoli-Inter il pullman di un gruppo di skins nerazzurri fu fatto transitare sotto la curva ascolana. Ne scaturì una grave colluttazione, e uno dei capi storici del Settembre, Nazzareno (Reno) Filippini, lasciato solo dai suoi compagni, venne violentemente percosso. Morì dopo tre settimane. Il fatto destò scalpore e la Lega Calcio fu indotta, d'accordo con le forze dell'ordine, a predisporre una serie di accorgimenti per limitare il rischio di scontri tra le tifoserie, inasprendo i controlli all'ingresso ed eliminando i settori misti da tutti gli stadi.
Altri scontri che coinvolsero la tifoseria dell'Ascoli intercorsero con i sostenitori del Pescara, dell'Ancona, del Padova, del Bologna e, più tardi, del Catania.
Nel 1999 apparve lo striscione degli Arditi, gruppo rappresentativo del nord della provincia. Nel 2002 fu il turno del gruppo Squadraccia, anch'esso espressione della medesima area e in particolare di Porto Sant'Elpidio.
La curva ascolana è schierata politicamente all'estrema destra e dall'anno 2000 manifesta forte attrito con la tifoseria del Livorno, di opposte tendenze.
Nel 2003 la cessione alla Fiorentina di Gaetano Fontana, ritenuto una bandiera dai tifosi, determinò in questi ultimi la convinzione che le motivazioni economiche prevalessero ormai costantemente sull'attaccamento ai colori sociali, e li risolse a non dedicare più cori ai singoli calciatori.
Il primo campionato dopo l'ultimo ritorno in serie A portò nuovamente il Del Duca alla ribalta per un episodio di violenza, che tuttavia non ebbe conseguenze fatali e fu isolato dalla tifoseria di casa. Al termine dell'incontro Ascoli-Sampdoria un sedicenne ascolano, approfittando della confusione, si introdusse in Curva Sud con una pistola di segnalazione navale ed esplose un razzo verso il settore degli ospiti. Fu colpita Ambretta Piergiovanni, 57enne tifosa doriana di Fano. Il resto della tifoseria si adoperò per fermare il responsabile e favorì la questura nell'operazione di identificazione del giovane. Gli ultrà diffusero inoltre un comunicato per dissociarsi dal gesto, mentre vari gruppi di tifosi si recarono all'ospedale per offrire scuse e solidarietà alla vittima a nome della città; vi furono anche iniziative concrete fra cui una raccolta di fondi. Il giudice sportivo sanzionò comunque la società per responsabilità oggettiva, infliggendo due turni di squalifica al campo con l'obbligo di giocare a porte chiuse e una multa di 10.000 euro.
Nel 2005 parte del Settembre Bianconero uscì dal gruppo per costituire gli Ascoli Piceno Ultras, che si dimostrarono sufficientemente organizzati anche quanto alle capacità coreografiche; di qui la scelta del Settembre di cedere il comando della curva. Nonostante il ritorno in massima serie si verificò un disaffezionamento della tifoseria e si acuirono le divisioni tra gli ultrà e i tifosi non organizzati, specialmente in seguito allo sfociare della contestazione aperta verso la dirigenza. I mesi che seguirono videro anche un alto numero di diffidati tra i tifosi ascolani.
Nel marzo 2006 nacque, per iniziativa di giovani studenti e lavoratori emigrati nel capoluogo emiliano, il gruppo Esiliati Bologna, votato a seguire le trasferte dell'Ascoli specialmente in Italia settentrionale. Sul finire dell'anno si sciolsero i Black Warriors, con un comunicato ufficiale che criticava apertamente il calcio moderno, deprecava lo scandalo di Calciopoli (cui riconduceva il disamoramento dei tifosi) e lamentava disparità di trattamento fra gli ultrà e i condannati alla pena carceraria per effetto della Legge Pisanu e del concomitante indulto.
Il 30 settembre 2007 si sciolsero ufficialmente anche gli Arditi. I principali gruppi in attività della tifoseria bianconera sono Ascoli Piceno Ultras, Settembre Bianconero, Stra Kaos, Estremo Sostegno, Squadraccia, Esiliati Bologna.
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ULTRAS REAL MADRID
TIFOSERIA GALACTICA - TIFOSI MADRILISTI - GRUPPI ULTRAS REAL MADRID - REAL MADRID CLUB
Storia Ultras Real Madrid
Tifosi e rivalità Real Madrid
Durante molte delle partite casalinghe la maggior parte dei posti dello stadio Bernabeu sono occupati dagli abbonati, che sono approssimativamente 65mila. Per diventare abbonato occorre essere un socio o un membro del club. Non tutti i membri possono ottenere un abbonamento. In aggiunta ai membri, il club ha oltre 1.800 peñas - i fansclub affiliati ufficiali - in Spagna e nel mondo.
Rivalità con il Barcellona
La rivalità tra Real Madrid e Futbol Club Barcelona è leggendaria. Fin dall'inizio i due club erano visti come le rappresentanti delle due regioni rivali in Spagna, Castiglia e Catalogna, così come delle due città. La rivalità raggiunse nuovi livelli negli anni in cui Franco era al potere, quando Franco cercò di sfruttare i successi internazionali del Real Madrid; ad ogni modo, durante la stessa guerra civile spagnola, membri del Real Madrid vennero giustiziati per mano delle milizie di Franco. Il presidente del Real Rafael Sánchez Guerra, un insigne repubblicano, fu imprigionato e torturato. Le milizie arrestarono e uccisero anche un vicepresidente e un tesoriere del Real e fecero scomparire un sostituto presidente.
La rivalità subì un significativo inasprimento a partire dalla semifinale di Coppa del Re del 1943 disputata tra i due club. L'andata al Les Corts finì con una sconfitta per 3-0 ai danni del Real, ma il ritorno a Madrid lo vide vincere 11-1. Si è insinuato che sui giocatori blaugrana furono fatte pressioni da alcuni loro tifosi affinché perdessero la partita. Negli anni Cinquanta controversie come la disputa sull'ingaggio di Alfredo Di Stéfano intensificarono ulteriormente la rivalità.
In qualità dei due più grandi, ricchi e vincenti club di Spagna, la rivalità si è rinnovata annualmente con entrambe le squadre a gareggiare spesso tra di loro per il titolo nazionale. Il culmine di questa rivalità è costituito dai due superclásicos, le sfide di campionato che richiamano attenzione in tutto il mondo. Il bilancio recente del Real Madrid con il FC Barcelona è abbastanza magro nelle sfide disputate in Catalogna valide per il campionato, avendo vinto due sole volte al Camp Nou negli ultimi 20 anni (1-2, 2003, 0-1 2007) ma vincendo una partita di Supercoppa spagnola, una di Coppa del Re e, soprattutto nella semifinale della Champions League del 2001-2002, poi vinta. Più recentemente il Madrid è tornato a vincere nel derby il 22 ottobre 2006 con una vittoria per 2-0 nella Liga.
Nella stagione successiva il Real strapazza i rivali battendoli 4-1 nella partita giocata in casa, dopo averli battuti anche in trasferta, mentre nella stagione 2008-2009 il Real Madrid esce sconfitto 2-0 all'andata e subisce uno storico rovescio al ritorno in casa per 6-2. Nella stagione 2009-2010 il Real Madrid esce sconfitto 1-0 all'andata e subisce il 2-0 al ritorno. il 29-11-2010 il Real Madrid incorre nella prima sconfitta stagionale nella Liga proprio per colpa dell'FC Barcelona, il match giocato al Nou Camp termina infatti con un roboante 5 a 0 a favore della squadra catalana.
Rivalità con l'Atlético Madrid
In aggiunta alla rivalità con il FC Barcelona, il Real mantiene anche una storica rivalità locale con l'Atlético Madrid. Sebbene l'Atlético fosse stato originalmente fondato da tre studenti baschi, a questi si unirono nel 1904 alcuni dissidenti del Madrid FC. Ulteriori tensioni furono create dal fatto che inizialmente i tifosi dell'Atlético provenivano dalla classe lavoratrice, mentre i sostenitori del Real appartenevano alla classe media. Oggi queste distinzioni sono largamente superate.
La rivalità tra i due club madrileni conquistò per la prima volta l'attenzione internazionale durante la Coppa dei Campioni del 1959, quando le due formazioni si incontrarono in semifinale. Il Real vinse 2-1 la gara d'andata al Bernabéu, mentre l'Atlético vinse 1-0 il ritorno al Metropolitano. Il pareggio portò ad un rematch che il Real vinse 2-1. L'Atletico conquistò comunque alcune rivincite quando, dopo le dimissioni dell'allenatore del Real José Villalonga, lo sconfisse nelle due successive finali di Coppa del Re del 1960 e del 1961.
Tra il 1961 e il 1980, quando il Real dominò la Liga solo l'Atlético offrì ai blancos una seria sfida vincendo il titolo nel 1966, 1970, 1973 e 1977. Nel 1965, quando finì vicecampione della Liga dopo un'intensa battaglia con i rivali cittadini, l'Atlético divenne la prima formazione dopo otto anni a battere il Real al Bernabéu.
Il bilancio delle ultime sfide con l'Atletico è molto favorevole al Real. L'apice del dominio delle merengues si è avuto nella stagione 2002/03, quando il Real ha conquistato il titolo della Liga dopo aver battuto l'Atlético 4-0 allo stadio Vicente Calderón.
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ULTRAS MANCHESTER UNITED
TIFOSERIA RED DEVILS - TIFOSI MANCHESTER UNITED - GRUPPI ULTRAS MANCHESTER UNITED - MANCHESTER UNITED CLUB
Storia Ultras Manchester United
Prima della seconda guerra mondiale pochi tifosi inglesi viaggiavano per seguire le partite fuori casa della propria squadra del cuore. I motivi erano diversi: costi, tempi e difficoltà logistiche nell'affrontare un viaggio che, vista la scarsa diffusione del mezzo a quattro ruote nei primi anni del XIX secolo, solo raramente veniva effettuato in auto. Le due squadre di Manchester, lo United e il City, giocavano in casa alternativamente di sabato ed era consuetudine, per i cittadini, seguire una volta una e una volta l'altra squadra della città. Dopo la guerra, però, si instaurò una forte rivalità tra i due ambienti e fu così che i tifosi si ritrovano a scegliere di seguire esclusivamente l'una o l'altra squadra.
Quando lo United vinse la Premiership del 1955-1956, lo fece con la più alta affluenza media di spettatori per le partite casalinghe del campionato, record fino ad allora detenuto stabilmente dal Newcastle United. Dopo il disastro aereo di Monaco del 1958, nuovi tifosi si unirono a quelli già presenti e iniziarono ad assistere alle partite dei Red Devils. Ciò provocò un repentino aumento del numero di tifosi del Manchester United ed è tuttora uno dei motivi per cui la squadra registra quasi ogni anno la più alta affluenza media di tifosi allo stadio.
Un'indagine del 2002 intitolata "Do you come from Manchester?" mostra come la maggior parte dei tifosi del Manchester City provenga dalla città di Manchester, mentre la maggior parte dei cittadini di Manchester sia tifoso dello United.
Sul finire degli anni novanta e all'inizio del nuovo millennio i tifosi del Manchester United cominciarono a temere la possibilità che il club venisse acquisito sul mercato borsistico. Il gruppo di tifosi IMUSA (Independent Manchester United Supporters' Association) furono estremamente attivi per opporsi al tentativo di takeover da parte di Rupert Murdoch nel 1998. Si formò un altro gruppo, il Shareholders United Against Murdoch (divenuto poi il Shareholders United e in seguito rinominato in Manchester United Supporters' Trust), per incoraggiare i tifosi dei Red Devils ad acquistare sul mercato azioni della società, così da avere un maggior potere contrattuale per dire la propria sui problemi dei tifosi quali il costo dei biglietti e la loro ripartizione e soprattutto per ridurre il rischio di possibili acquisizioni ostili. Nonostante l'impegno, non si poté fare molto per contrastare la scalata di Malcolm Glazer, dopo la quale alcuni tifosi si staccarono dalla propria squadra del cuore per fondare un nuovo club, lo United of Manchester.
Malgrado l'avversione verso i nuovi proprietari del Manchester United, l'affluenza media è continuata a crescere e gli eccellenti risultati sportivi del club hanno riacceso l'entusiasmo dei tifosi. Negli anni recenti è stato molto acceso il dibattito sulla mancanza di atmosfera per alcune partite all'Old Trafford, ma durante la stagione stagione 2006-2007 in diverse occasioni i tifosi hanno dimostrato la loro passione per lo United.
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ULTRAS LIVERPOOL
TIFOSERIA LIVERPOOL - TIFOSI LIVERPOOL - GRUPPI ULTRAS LIVERPOOL - LIVERPOOL CLUB
Storia Ultras Liverpool
Tifosi Liverpool
I tifosi del Liverpool sono chiamati comunemente Reds - dal colore totalmente rosso della tenuta di gioco della squadra - o Scousers ma la frangia più appariscente e appassionata del tifo prende il nome di Kop, dal nome della curva omonima dello stadio di Anfield.
Secondo le note di colore della tifoseria locale, i tifosi del Kop possono «risucchiare la palla in rete» quando il Liverpool attacca verso la porta sotto tale curva, a sottolineare l'entusiasmo con il quale i fan sostengono senza sosta la loro squadra. Un minuto prima del triplice fischio finale, dagli spalti parte l'inno della squadra, "You'll Never Walk Alone", che tradotto dall'inglese significa "Voi non camminerete mai da soli", come a confermare la fedeltà dei tifosi verso i giocatori e la squadra.
Una rivalità molto sentita dai tifosi del Liverpool è senza dubbio quella con i Red Devils del Manchester United. Queste sono le due squadre più titolate d'Inghilterra, sia all'interno dei confini nazionali, sia a livello internazionale. La rivalità, già fortissima per questi motivi, è accentuata ancora di più dal fatto che le città di Liverpool e Manchester distano solo un centinaio di chilometri l'una dall'altra. Proprio per questo le partite tra questi due club sono paragonabili al Derby d'Italia, e prendono il nome di Derby d'Inghilterra.
Altra forte rivalità è quella con i concittadini dell'Everton, nonostante le partite tra queste squadre siano comunque definite derby amichevoli, perché a Liverpool sono molte le famiglie che possono annoverare sia un tifoso dei Reds sia un tifoso dei Toffees. Di più recente nascita è l'antipatia verso il Chelsea. La rivalità nasce sia in campo nazionale, sia in campo europeo: infatti i Blues sono entrati nell'élite del calcio inglese dal 2003, quando il magnate russo Roman Abramovič ha acquistato il club londinese. I continui scontri in campionato e in Champions League hanno acuito questa rivalità, che adesso è una delle più sentite dai tifosi dei Reds, che cantano a squarciagola durante le partite contro il Chelsea "...you ain't got no history!", "...voi non avete una storia!", come a sottolineare che non si diventa il club più titolato del paese in pochi anni.
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