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STADIO AZTECA CITTA' DEL MESSICO
ESTADIO AZTECA - STADIUM IN MEXICO CITY
SCHEDA TECNICA STADIO AZTECA
Capienza:115.500
Inaugurazione: 1966
Dimensioni del campo: 105 x 68m
STORIA STADIO AZTECA
Lo Stadio Azteca è uno stadio calcistico di Città del Messico, attualmente il più capiente del mondo. Ospita le partite interne del Club América e, solitamente, della Nazionale di calcio messicana.
Lo Stadio è intitolato anche a Santa Úrsula (in quanto sorge nell'omonimo quartiere) e a Guillermo Cañedo: è infatti conosciuto anche come Coloso de Santa Úrsula e Estadio Guillermo Cañedo. Tuttavia il nome ufficiale Azteca gli venne attribuito in onore della storica civiltà degli Aztechi.
I lavori di edificazione dello Stadio Azteca ebbero inizio nel 1963, in vista della XIX Olimpiade che Città del Messico avrebbe ospitato nel 1968. L'impianto sarebbe stato adibito durante i Giochi a sede delle gare di calcio, per poi essere utilizzato quale stadio casalingo della locale squadra del Club América e quale sede abituale delle gare interne della Nazionale messicana.
Quale materiale da costruzione furono utilizzate rocce laviche residuate di un'antica eruzione del vicino vulcano Xitle, per un totale di 180mila tonnellate di pietra. A ciò si aggiunsero oltre 100.000 tonnellate di cemento, rafforzato da 8mila tonnellate di infissi di ferro. I lavori, sotto la supervisione degli architetti Pedro Ramirez Vasquez e Rafael Mijares, furono affidati ad un corpo lavorativo composto da 10 architetti, 34 ingegneri, 15 tecnici e circa 800 operai. Dopo 7 milioni di ore di lavoro di operaio, l'impianto venne ultimato ed inaugurato nel 1966.
Due anni dopo i Giochi Olimpici, l'Azteca fu il principale impianto, nonché sede della finale dei mondiali di Messico '70, la gara che consacrò il Brasile di Pelè campione del mondo per la terza volta a spese dell'Italia.
Ma fu soprattutto una partita di quel mondiale a rendere famoso l'Azteca nel mondo. Qui si disputò infatti la celebre semifinale tra Italia e Germania Ovest, vinta dagli azzurri con un rocambolesco 4-3 ai supplementari dopo un match altamente spettacolare, tanto che i messicani fecero erigere a ricordo di quella partita una targa che recita: "El Estadio Azteca rinde homenaje a las selecciones de Italia (4) y Alemania (3) protagonistas, en el Mundial de 1970, del PARTIDO DEL SIGLO. 17 de junio de 1970".
La targa commemorativa della semifinale tra Italia e Germania Ovest del 17 giugno 1970.
Nel 1986 l'impianto fu nuovamente adibito a sede dei mondiali. Oltre alla finale tra Argentina e Germania Ovest, l'Azteca ospitò in quell'occasione un'altra gara passata alla storia del calcio, il quarto di finale tra i sudamericani e l'Inghilterra. Il match vide come protagonista assoluto Diego Armando Maradona, che segnò due goal: il primo di mano (che lo stesso Pibe de oro descrisse come la mano de Dios), il secondo dopo una stupenda azione solitaria, che vide il fuoriclasse argentino partire dalla propria metà campo e superare una serie di avversari, prima di depositare il pallone nella porta avversaria (il cosiddetto Gol del Secolo).
Principale impianto casalingo della Nazionale di calcio messicana, nel 1999 ospitò la Confederations Cup che vide il trionfo dei padroni di casa in finale contro il Brasile (4-3).
Nel corso della sua storia l'Azteca è stato adibito anche ad ospitare eventi non di carattere sportivo. Oltre a concerti (tra gli altri artisti di fama mondiale che qui si sono esibiti si ricordano Madonna, Michael Jackson, gli U2, i Queen, Elton John e Robbie Williams), fu sede dell'ultima visita di Papa Giovanni Paolo II in Messico nel 1999.
STRUTTURA
L'Azteca ha forma ellittica. Potendo contenere 115.500 spettatori a sedere è, in seguito alla riduzione del Maracanã di Rio de Janeiro, il più grande stadio del mondo dopo lo stadio fatto costruire per i Mondiali del 2002 della capitale della Corea del Nord (che poi non partecipò all'organizzazione della competizione). Il terreno di gioco, in erba, è lungo 105 metri e largo 68.
Gli spalti sono completamente coperti e strutturati in 3 anelli. Vi si accede attraverso i 127 tunnel, ai quali sono disposti agenti di polizia per il controllo degli spettatori. La disposizione dei posti a sedere è tale che anche nelle parti più alte si gode di un'ottima visibilità del terreno di gioco.
L'impianto è dotato di un ottimo sistema di illuminazione e di 2 megaschermi (installati nel 1998) proiettanti il risultato del match, ma pure i replay dei goal.
Lo stadio possiede un'apposita area per i diversamente abili, facilmente raggiungibile in carrozzella e anch'essa dotata di ottima visibilità.
È inoltre circondato da un amplissimo parcheggio (capace di ospitare 4850 veicoli) e collegato con i punti principali di Città del Messico attraverso un servizio di autobus.
FOTO STADIO AZTECA
Esterno stadio Azteca
Interno stadio Azteca
Panoramica stadio Azteca
Vista globale stadio Azteca
VIDEO STADIO AZTECA
Estadio Azteca, Mexico, DF
STADIO OLIMPICO BERLINO - OLYMPIASTADION
SCHEDA TECNICA STADIO OLIMPICO BERLINO
Capienza: 74.400
Inaugurazione: 1936
Ristrutturazione: 2004
Dimensioni del campo: 105 x 72m
STORIA OLYMPIASTADION
Lo Stadio olimpico di Berlino (Olympiastadion) è il principale stadio di Berlino. Sul luogo dove sorge sono esistiti due stadi, quello attuale ed uno precedente che avrebbe dovuto ospitare i mai disputati Giochi della VI Olimpiade. Entrambi vennero progettati da membri della stessa famiglia, Otto March e il figlio Werner March.
Lo "Stadio Tedesco" venne costruito tra il 1912 e il 1913 all'interno dell'area dell'ippodromo di Charlottenburg, vicino alla Foresta di Grunewald. All'epoca, la capacità di 40.000 posti lo rendeva il più grande stadio sportivo del mondo, concepito per essere lo stadio principale delle olimpiadi estive del 1916 (poi annullate per lo scoppio della Grande guerra), che erano state assegnate a Berlino. Dopo la I guerra mondiale, lo stadio divenne sede del "Collegio di Educazione Fisica".
Quando i Giochi della XI Olimpiade vennero assegnati a Berlino, inizialmente fu progettata una ristrutturazione del Deutsche Stadion. Comunque, con l'ascesa al potere del partito nazista, che riconobbe il prestigio dei Giochi olimpici, fu ordinata la costruzione di uno stadio nuovo sullo stesso sito. L'Olympiastadion venne costruito tra il 1934 e il 1936, come parte della nuova Olympischer Platz, e aveva spazio per 110.000 spettatori.
In seguito alla ristrutturazione in occasione dei mondiali di calcio del 2006, dove si disputò anche la finale, vinta dalla Nazionale Italiana, lo stadio presenta una capacità di 74.400 posti.
Attualmente ospita le partite dell'Hertha BSC Berlin, squadra della Bundesliga.
SETTORI E MAPPA OLYMPIASTADION
FOTO OLYMPIASTADION
interno Olympiastadion interno stadio Olimpico Berlino
foto antica Olympiastadion, 1936 esterno Olympiastadion
VIDEO OLYMPIASTADION
STADIO CAMP NOU BARCELLONA
SCHEDA TECNICA STADIO AZTECA
Capienza: 98.772
Inaugurazione: 1957
Dimensioni del campo: 105 x 72m
STORIA STADIO CAMP NOU
Il Camp Nou, conosciuto anche come Nou Camp, è uno stadio di calcio sito a Barcellona, in Spagna. Con una capacità di 98.772 spettatori è il più capiente stadio di Spagna e di tutta l'Europa, davanti al nuovo impianto londinese di Wembley (90.000) e allo Stadio Lužniki di Mosca (84.745).
Lo stadio ospita le partite casalinghe della prima squadra calcistica del Futbol Club Barcelona. Il nome ufficiale della struttura fu fino alla stagione 2000-2001 Estadi del Futbol Club Barcelona. Un referendum tra i soci decretò il cambiamento del nome ufficiale in Camp Nou, denominazione con la quale l'impianto era indicato informalmente dal 1957, anno della sua costruzione in sostituzione del vecchio stadio di Les Corts. Vicino all'imponente struttura sono presenti altre installazioni del club come La Masia e il Mini Estadi, lo stadio in cui giocano il Futbol Club Barcelona Atlètic e la nazionale di Andorra.
Il Camp Nou è stato spesso utilizzato anche per eventi extra-calcistici, numerose star internazionali come Michael Jackson, U2, Pink Floyd e Bruce Springsteen si sono esibite in concerto al Camp Nou. Molti altri artisti, fra cui lo stilista Dirk Bikkembergs, hanno avuto la possibilità di utilizzare l'impianto per mostre e sfilate.
Il Camp Nou fu inaugurato il 24 settembre 1957, tre anni dopo la posa della prima pietra, sotto la presidenza di Francesc Miró-Sans, che spese 288 milioni di pesetas per sostituire il vecchio impianto di Les Corts e per rispondere al Real Madrid che da poco aveva eretto l' Estadio Santiago Bernabéu. Per l'occasione fu organizzata una amichevole contro il Legia Varsavia battuto per 4-2, il primo gol segnato nel nuovo stadio fu di Eulogio Martínez. Inizialmente era previsto che il nuovo stadio portasse il nome del fondatore del club Joan Gamper ma viste le opposizioni di molte autorità dell'epoca, la giunta direttiva optò per un nome più sobrio: Estadio del Club de Fútbol Barcelona. Nel 2001 con Joan Gaspart il nome dello stadio fu ufficialmente cambiato in Camp Nou. Il nuovo stadio sostituiva il Campo de Les Corts e consentiva uno spettacolare incremento della massa sociale del FC Barcelona. Nacque dalla matita degli architetti Francesc Mitjans, Lorenzo García Barbón e Josep Soteras. La capacità iniziale era di 93.053 posti che fu aumentata a 121.749 in occasione dei Mondiali del 1982, e successivamente ridotta agli attuali 98.772.
Il Camp Nou ha ospitato due finali di Coppa dei Campioni/UEFA Champions League: il 24 maggio 1989 quando il Milan di Arrigo Sacchi travolse la Steaua Bucarest per 4-0 e il 26 maggio 1999 in occasione della roccambolesca finale tra Manchester United e Bayer Monaco. In totale sono cinque le finali europee svoltesi al Camp Nou a cui si aggiungono le numerose finali di Coppa del Re e le partite delle fasi finali dell' Europeo del 1964 e del Mondiale del 1982. Lo stadio ospita El Museu del Barça, inaugurato nel 1984 sotto la presidenza di Josep Lluís Nuñez, è il museo più visitato della Catalogna.
Ristrutturazione
Sarà l'architetto inglese Norman Foster a rinnovare l'impianto catalano, che nel 2012 passerà da 98.000 a 116.000 posti. I lavori, che inizieranno nel 2009, non impediranno ai blaugrana di continuare a giocare nella loro storica "casa".
L'intera facciata dello stadio sarà ricoperta da un mosaico che riprenderà i colori della squadra (blu e granata) e i colori della bandiera catalana (giallo e rosso). Per il mosaico Foster si è dichiaratamente ispirato a Gaudí, riscoprendo la tecnica centennale del trencadís, resa celebre proprio dal grande artista spagnolo.
SETTORI E MAPPA STADIO CAMP NOU
FOTO STADIO CAMP NOU
interno stadio Camp Nou progetto futuro Camp Nou
esterno stadio Camp Nou interno Camp Nou
VIDEO STADIO CAMP NOU
STADIO SANTIAGO MARACANA' RIO DE JANEIRO
Stadio Mário Filho
SCHEDA TECNICA STADIO MARACANA'
Capienza: 92.000
Inaugurazione: 1950
Dimensioni del campo: 110X75m
STORIA STADIO MARACANA'
Lo Stadio Mário Filho (port. Estádio Jornalista Mário Filho) è uno stadio calcistico di Rio de Janeiro, in Brasile, più noto per il suo originario nome di Maracanã.
Messo in cantiere nel 1948 in previsione del campionato del mondo 1950, in occasione del quale fu inaugurato, il Maracanã ha una struttura che copre un'area complessiva di 304.284 m², che ne fanno uno degli impianti sportivi più estesi del mondo.
Originariamente previsto per una capienza tra i 140.000 e i 160.000 spettatori (anche se sono documentati casi in cui si superarono ampiamente i 200.000 accessi), dopo le ristrutturazioni che richiedevano solo posti a sedere, la capienza si è ridotta a circa 95.000 spettatori.
È di pianta circolare con accessi in direzione nord e sud, due anelli ed al suo interno comprende il Museo dello Sport intitolato a Garrincha. Il terreno di gioco è in erba e circondato da un fossato profondo 3 metri. La proprietà è condivisa fra la prefettura di Rio de Janeiro e la CBF, la federazione brasiliana di calcio benché siano iniziate le pratiche di vendita ai privati.
Una particolarità unica al mondo dello stadio è quella di avere 20.000 posti coperti del primo anello (le cosiddette «cadeiras perpetuas») che su idea dell'allora vicepresidente della FIFA e del presidente della FIGC Ottorino Barassi (che supervisionò i lavori di costruzione) furono venduti in anticipo nel 1948 come abbonamenti speciali per finanziare la costruzione dell'impianto, e che danno tuttora diritto ai possessori degli stessi ad assistere gratuitamente a tutte le partite giocate al Maracanã (comprese quelle della nazionale brasiliana) per 100 anni fino al 16 giugno 2050. Per questo motivo il numero di biglietti venduti per le partite è sempre appunto ridotto di 20.000.
Costruito originariamente con una capienza di 165.000 spettatori (100.000 a sedere non numerati nel secondo anello, 35.000 a sedere numerati nel primo e altri 30.000 in piedi nel parterre) durante l'ultimo incontro del Mondiale del 1950 si stima che ospitò un numero di spettatori pari a 200.000, a tutt'oggi un record mondiale per gli sport di squadra; lo conferma lo stesso Havelange ex-presidente FIFA quel giorno comune spettatore. Successivamente l'impianto ha visto la sua capienza diminuire gradatamente per omologarlo ai sempre maggiori standard di comfort e sicurezza internazionali e anche per le limitazioni imposte per via del degrado delle infrastrutture. Ad oggi è stato superato in capienza da vari impianti ma resta sempre comunque lo stadio più grande del mondo come struttura.
Sito in Rio de Janeiro nel quartiere di Maracanã (zona nord della città), fu inaugurato il giorno 16 giugno 1950. La partita inaugurale in quello che allora si chiamava «Municipal» si svolse tra le rappresentative di Rio de Janeiro e quella di San Paolo finita 1 a 3 a favore di questi ultimi: il primo gol segnato nello storico impianto fu di Didi.
Il vero obiettivo del suo architetto, l'ing. Paulo Pinheiro Guedes, era quello di realizzare un impianto adatto ad ospitare il primo mondiale di calcio del dopoguerra del 1950. Il numero di posti eccezionale per l'epoca si giustifica proprio per la grande attesa da parte delle autorità brasiliane per l'evento che avrebbe dovuto - a detta di molti - incoronare la nazionale padrone di casa campione del mondo per la prima volta nella sua storia. Le cose non andarono per il verso giusto data la sconfitta dei brasiliani allora allenati da Flavio Costa. In occasione della finale dei mondiali del 50 lo stadio Maracana arrivò ad ospitare più di 227000 spettatori, e dopo la sconfitta dei padroni di casa per 2-1, 7 tifosi brasiliani si suicidarono. Nel 1964 fu ribatezzato "Estadio Mario Filho", giornalista che appoggiò con forte entusiasmo la sua costruzione, e solo l'anno dopo fu finalmente completato dopo ben 15 anni dalla sua inaugurazione.
Fu successivamente soprannominato «Maracanã» in onore sia del fiume che scorre nel quartiere sia di una specie di pappagalli presente nella zona.
In questa struttura Pelé realizzò su rigore il suo goal numero 1.000 al '34 dell'incontro fra il suo Santos ed il Vasco da Gama (2-1) il 19 novembre 1969. Fra i tanti campioni che hanno giocato in questo stadio si ricordano i due più grandi idoli e cannonieri di sempre delle due maggiori squadre di Rio, Zico del Flamengo (autore di 333 reti in 435 incontri giocati al «Maracanã» negli anni '70-80 con le maglie del Mengo e della Seleção), e l'amico-rivale Roberto Dinamite del Vasco da Gama (che con 190 gol segnati dal 1971 al 1992 detiene il record di marcature del campionato brasiliano).
L'ultimo decennio: ristrutturazione e vendita
Dopo una ristrutturazione durata circa 9 mesi, i tifosi brasiliani hanno potuto assistere alla parziale riapertura dell'impianto (dato che il primo anello era ancora chiuso) il 22 gennaio 2006 in occasione del derby Botafogo - Vasco da Gama 5-3. La struttura versava ancora in una situazione quanto mai pessima tanto che il presidente della Federcalcio brasiliana Texeira ha pensato di abbatterlo e di venderne al pubblico i mattoni come avvenuto per il celebre stadio Wembley di Londra. A questa idea si è opposto pubblicamente Pelé stesso ma senza ottenere risultato, tant'è che il giorno 17 ottobre 2007 l'impianto sportivo ha ospitato l'ultimo incontro della nazionale brasiliana (Brasile - Ecuador). La vendita ai privati avrà inizio subito dopo il match a causa dei numerosi debiti pattuiti, come preannunciato il 26 gennaio dello stesso anno dall'assessore al Turismo di Rio, Eduardo Paes.
Al «Maracanã» si sono disputate le gare di cartello che necessitano di impianti più grandi di quelli di proprietà delle squadre di prima divisione di Rio (Botafogo, Flamengo, Fluminense e Vasco da Gama), oltre a molti della nazionale di calcio brasiliana. Nel 2000 lo stadio ha anche ospitato le partite più importanti della prima edizione del Mondiale per Club. Il 2 luglio 2008, dopo 10 anni, è tornato ad ospitare una finale della Coppa Libertadores, essendo la sede della sfida di ritorno fra Fluminense e LDU Quito. Tra i futuri usi sportivi ci sono sicuramente i Mondiali 2014 (finale e altre partite) e le Olimpiadi 2016 (cerimonie di apertura e chiusura).
FOTO STADIO MARACANA'
VIDEO STADIO MARACANA'
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